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Castrovilli-Mandragora: la nuova mediana made in Italy che dà equilibrio

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Sabato il numero 10 viola è emerso per qualità, attenzione in copertura e ritrovata condizione fisica. L’ex granata sta vivendo un periodo d’oro

C’è un ritrovato equilibrio in mezzo al campo alla base della striscia di 8 successi della Fiorentina, una nuova alchimia (tattica) che Italiano ha saputo trovare dopo tanto sperimentare tra moduli e interpreti, alimentata da due mediani come Amrabat e Mandragora ma con l’aggiunta di un Castrovilli pienamente recuperato, scrive il Corriere Fiorentino.

Nella vittoria di San Siro c’è soprattutto la qualità del numero 10 che per l’occasione ha saputo vestire i panni di Amrabat senza farlo rimpiangere, e senza rinunciare alle conclusioni a rete. Non a caso tra i dati dell’uno a zero finale spicca proprio la velocità nello sprint di Castrovilli, il più veloce dei suoi con 34,19 Km/h, a conferma di una condizione fisica che sta tornando dopo il lungo recupero dall’infortunio e che può consentirgli di diventare persino decisivo nel finale di stagione.

Se l’assenza dai titolari di Amrabat ha rappresentato la principale novità della prima formazione post sosta (dall’inizio del campionato era capitato solo tre volte, di cui una per squalifica) la risposta fornita dall’inedito duo Mandragora-Castrovilli ha certamente rassicurato l’allenatore, che adesso può affidarsi a una cabina di regia ancora più varia e molto ben attrezzata.

Al rientro dal primo minuto in campionato dopo l’infortunio di un anno fa Castrovilli aveva già fornito segnali incoraggianti negli spezzoni fin qui giocati, dal gol poi annullato contro la Juventus a quello messo a segno a Sivas, ma sabato è tornato a illuminare il gioco come in passato, facendosi apprezzare anche in copertura su Lukaku in più di una circostanza. Segno di una sicurezza mentale ormai ritrovata, ma pure di un’intesa con Mandragora cresciuta in fretta, minuto dopo minuto. L’importanza dell’ex granata è l’altra costante dall’inizio del nuovo anno, quando i progressi nell’inserimento negli schemi del tecnico si sono fatti evidenti.

Nelle prime sfide successive al mondiale Mandragora era stato condizionato da problemi fisici ma da metà febbraio in poi la sua presenza in campo è corrisposta a una sfilza di risultati utili, sei in tutto a partire dal pareggio interno con l’Empoli fino al successo di sabato sera con l’Inter. Un periodo d’oro da prolungare il più possibile per continuare a garantire alla Fiorentina qualità ma soprattutto risultati.

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