Solo 4 minuti con la maglia dell’Italia per Gaetano Castrovilli. Prima infortuni, stavolta la bolla. La rincorsa agli Europei passa dalla stagione in viola
‘Ogni volta ce n’è una’. Potrebbe essere tranquillamente questo il riassunto del rapporto tra il centrocampista della Fiorentina Gaetano Castrovilli e l’Italia. Fin dai tempi dell’Under 21, quando ancora il talento viola giocava in B alla Cremonese, il ct Roberto Mancini ne ha sempre parlato benissimo. Con l’esordio e l’ottimo impatto in Serie A, i complimenti si sono susseguiti come le convocazioni a Coverciano, alle quali, però, Castrovilli ha potuto prendere parte solo col contagocce.
Il rinvio di un anno degli Europei, previsti la scorsa estate, per via della pandemia da covid-19, si diceva potesse dargli una mano. “Un anno in più per fare esperienza ad un calciatore giovane gli servirà moltissimo” disse di lui lo stesso Mancini, che nei mesi ha sempre chiesto al classe ’97 pugliese di migliorarsi sotto porta. E l’avvio di questo campionato è stato da urlo, con la doppietta all’Udinese, il gol al Torino e quello con l’Inter. Quattro reti, intervallate a gare in penombra, risucchiato, anche lui, nel non gioco della Fiorentina di Iachini. E quell’affermazione con la maglia dell’Italia, che pareva sempre più scontato, però, è stato ancora rimandato.
QUATTRO MINUTI. Giusto il tempo di esordire contro la Bosnia, un anno fa, per 4’, poi l’inizio della sfiga. Anzi, delle sfighe. Un traguardo, quell’esordio, a coronamento di un sogno. Perché Castrovilli, alla maglia dell’Italia, ha sempre dimostrato di tenerci tantissimo. Il malore accusato col Genoa ne ha frenato un po’ il rendimento l’anno scorso, la pandemia ha fatto il resto, bloccando le Nazionali. A settembre, invece, dopo essere stato a Coverciano pochi giorni, dovette tornare a casa per una tendinite, saltando le gare con Bosnia e Olanda. Altro problema fisico in occasione delle gare di ottobre, quando dopo aver varcato la porta di Coverciano ha fatto ritorno a casa per un altro problema, di lieve entità, muscolare saltando le gare con Moldavia, Polonia e Olanda. Stavolta ci si è messa di mezzo la bolla imposta dall’Asl (qualcuno l’ha violata, e probabilmente incorrerà in multe e/o sanzioni). E ieri l’ufficialità della mancata convocazione per la partita con la Bosnia dopo aver dovuto saltare le gare con Estonia e Polonia degli scorsi giorni.
RINCORSA. Sarebbe stata una rincorsa, quella del 10 della Fiorentina, ad un posto agli Europei anche l’anno scorso. Perché in fondo, quello, era il primo campionato di Serie A che disputava, e perché in mezzo al campo Mancini può contare su un pacchetto di calciatori di un livello già superiore. L’inizio, tuttavia, aveva sorpreso tutti. Già solo aver potuto prendere parte a qualche gara dell’Italia di quest’ultimo periodo sarebbe stato importantissimo per lui, per farsi conoscere meglio dal ct, che comunque lo monitora costantemente anche grazie alla presenza del figlio nell’organigramma della società viola, per poter sperare di scalare qualche gradino nelle gerarchie azzurre. Niente da fare. Da qui agli Europei 2021, sempre che tutto a livello mondiale vada verso la risoluzione della pandemia, ci sarà solamente un’altra sosta utile per mettere minuti in maglia azzurra per il talento viola. Quella prevista per fine marzo, quando l’Italia giocherà tre gare. Poi si andrà direttamente all’Europeo, a fine maggio.
FIORENTINA. Salvo ulteriori ‘sfighe’, in quell’occasione di marzo Castrovilli si giocherà molto. Tutto, invece, passerà dal suo rendimento con la maglia della Fiorentina. In attesa di poter, finalmente, far vedere il proprio talento anche in Nazionale.
Di
Gianluca Bigiotti