Rassegna Stampa

Castrovilli e la numero 10: da Montuori a Baggio e Antognoni. Fascino tutto viola

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Il centrocampista viola avrà la maglia dei grandi del passato: dovrà però ‘rompere’ la recente tradizione negativa

Commisso ha dato un’indicazione più che un suggerimento. Castrovilli col 10 fa pensare a un trequartista e a un centrocampo col rombo, visto che sono già stati acquistati due interni di spessore come Duncan e Amrabat. A questo punto mancherebbe un regista vero, alla Pizarro. Vedremo se è davvero questa la strada della nuova Fiorentina. Certo che un 10 italiano fa un bell’effetto al “Franchi”scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

DA MONTUORI A DE SISTI. Il primo grande numero 10 della Viola è stato Miguel Montuori. Insieme a Julinho e Virgili formava l’attacco della squadra che vinse il primo scudetto. Il 10 del secondo scudetto non aveva la fantasia di Montuori, era un equilibratore di gioco, un campione d’Europa e poi vice campione del mondo, Giancarlo De Sisti. Toccava almeno un centinaio di palloni a partita, sapeva tutto quello che accadeva sul prato prima che accadesse. 

IL 10 PER SEMPRE. Poi quella maglia finì sulle spalle di chi l’ha trasformata in storia anche senza vincere lo scudetto. Perché la Storia a Firenze è Giancarlo Antognoni. E’ un numero che richiede eleganza e nessun giocatore è mai stato elegante come il Capitano. Antognoni l’ha portata per quindici anni, con quella maglia ha lottato per Firenze, si è rotto la testa e una gamba.

DA BAGGIO A RUI COSTA. Poi è arrivato Baggio, stato genio, fantasia, emozione allo stato puro. Giocava col 10 ma in porta ci andava più spesso lui degli altri. Con i gol ha fatto la differenza. Prima che Rui Costa tornasse a far risplendere quella maglia, negli anni un po’ meno luminosi il 10 è passato sulle spalle di Maiellaro. Rui l’ha portata in giro per l’Europa per sei anni, l’ha nobilitata con la conquista di due Coppe Italia e una Supercoppa, poi l’ha consegnata a Mimmo Morfeo, giocatore dotato di una tecnica sopraffina ma non di un rendimento costante. Poi Maspero negli anni della Florentia Viola, Nakata per la rinascita della Fiorentina, Stefano Fiore per una Fiorentina che incantava col gioco di Prandelli.

MUTU E GLI ULTIMI. Ma l’ultimo 10 di livello assoluto è stato Adrian Mutu, molto più attaccante che trequartista: quel numero sulle spalle del rumeno brillava per genialità. Per tre stagioni è stato di Alberto Aquilani, per due di Bernardeschi, fino agli…esperimenti falliti con Eysseric, Pjaca e Boateng. Ora tocca a Castrovilli riportarla al vecchio splendore.

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