I due talenti viola e della Nazionale decidono la sfida contro il Torino. Avvio complicato per entrambi, poi la rete della vittoria. E il futuro…
Sarà contento anche il ct Roberto Mancini di come la coppia azzurra della Fiorentina abbia deciso la sfida contro il Torino. Se fino al momento del gol Chiesa e Castrovilli erano apparsi in ombra e spesso in difficoltà l’azione del gol vittoria dimostra quanto possano essere decisivi. Nel gioco, certo, ma anche e soprattutto in area di rigore dove è il talento a fare la differenza. L’affondo sulla destra di Chiesa che non lascia scampo ad Ansaldi è uno dei pezzi forte del repertorio, il tempismo con il quale Castrovilli si fa trovare puntuale all’appuntamento con il gol il segno di un’intelligenza tattica non indifferente. Così scrive il Corriere Fiorentino.
MERCATO. Sempre dalla destra, e sempre da un cross di Chiesa, era nato il gol di Biraghi, ma in quella circostanza il tocco di Castrovilli aveva messo in fuorigioco il terzino (tra i migliori dei viola). La Fiorentina ricomincia da dove aveva terminato, con tre punti raccolti grazie ai suoi giovani più importanti e più ricercati sul mercato. Se per Chiesa gran parte della storia deve essere ancora scritta, per Castrovilli non c’era miglior modo di bagnare l’esordio con la maglia numero 10. «Quando scherzavo chiedendo a Gaetano di non fare scherzi intendevo anche di fare qualche gol, e lui l’ha fatto — commenta Rocco Commisso a fine gara — di certo resterà con noi a lungo. Chiesa? Anche lui rimane, ad ora non so altro. Però non voglio parlare di mercato. La squadra in questo momento è formata e sono soddisfatto di come è stata allestita. Il nostro obiettivo è fare meglio dell’anno scorso, vedo un gruppo più forte, poi valuteremo se capiteranno occasioni ma non dimentichiamo che veniamo da investimenti importanti sostenuti a gennaio».
PARTENZA LENTA. E dire che non era cominciata benissimo la serata di Castrovilli, in un centrocampo inedito orfano di Pulgar e nel quale Duncan e Bonaventura hanno faticato a giocare tra le linee, e pure per Chiesa le cose non erano andate meglio. Schierato come quinto di centrocampo a tutta fascia l’esterno ha impiegato un bel po’ a trovare i giusti spazi, rinunciando a tiri e dribbling nel secondo tempo e allargandosi sempre di più. Niente che gli abbia impedito di decidere la partita, anche perché da quel momento in poi la Fiorentina ha legittimato la vittoria arrivando ancora al tiro con lo stesso Castrovilli cresciuto nel finale di partita.
Di
Redazione LaViola.it