Connect with us

Rassegna Stampa

Caso Astori, mancano i giudici: due anni di rinvio per il processo d’appello

Il processo d’appello doveva iniziare ieri, è stato rinviato al 2025, quattro anni dopo la sentenza di primo grado

Doveva iniziare ieri il processo d’appello per la morte di Davide Astori, l’ex capitano viola trovato senza vita la mattina del 4 marzo 2018 in una camera d’albergo a Udine, dove era in trasferta con la squadra. Ma l’udienza è stata rinviata al 10 aprile 2025, quattro anni dopo la sentenza di primo grado che condannò in abbreviato il professore Giorgio Galanti, l’ex direttore della medicina sportiva di Careggi, a un anno di reclusione per omicidio colposo. Il motivo? Il giudizio d’appello era stato inserito in un calendario riservato esclusivamente a processi distanza, che si svolgono in forma «cartolare» e si risolvono con lo scambio di atti tra la procura generale e la difesa prima della decisione dei giudici, incompatibile con lo svolgimento di un’udienza orale. Così scrive il Corriere Fiorentino.

A svelare le ragioni più profonde è l’avvocato generale Fabio Origlio: «C’è carenza di organico tra le fila dei magistrati e dei cancellieri alla Corte d’Appello di Firenze. La terza sezione (destinata per competenza a decidere sulla vicenda Astori, ndr ) è oberata da un notevole carico di lavoro: i sei giudici presenti, su otto previsti in organico, sono impegnati quasi tutti i giorni, da lunedì al venerdì, in una miriade di processi tra cui spiccano quelli di una certa mole: Tav, Banca Etruria e Chianti Banca. I magistrati devono preparare le udienze, ascoltare testimoni, scrivere le sentenze: i cancellieri sono in aula a registrare ogni passo di quel rito e poi notificano gli atti. Non illudiamoci: per il funzionamento e l’efficienza della giustizia occorrono persone e mezzi». Per questo l’udienza del caso Astori intanto è stata rinviata ad aprile 2025: non è stato possibile trovare spazio prima di allora.

«Era la prima data utile per una trattazione orale del processo come era stato chiesto gli avvocati» aggiunge il presidente della terza sezione Antonio Settembre. «Alla corte d’appello di Firenze arrivano ogni anno circa seimila, settemila processi da tutto il distretto della Toscana (esclusa la provincia di Massa Carrara che ricade sotto quello della Liguria). L’ottanta per cento dei ricorsi viene rigettato perché i motivi di impugnazione sono spesso pretestuosi: puntano alla prescrizione o a ottenere il gratuito patrocinio a spese dello Stato. Ma intanto i processi deve celebrarsi prima di arrivare alla decisione».

9 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

9 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

9
0
Lascia un commento!x