Squalificato per il caso tamponi, il numero uno biancoceleste si è presentato in Consiglio. Ha voluto mettere a verbale tutto
Per Claudio Lotito la situazione è stata «kafkiana». Chi l’ha vissuta da vicino la definisce in altro modo: «Imbarazzante». Di sicuro non si è trattato di un episodio banale: capita raramente che un presidente federale, nel caso Gabriele Gravina, allontani qualcuno dal Consiglio, com’è successo nella mattinata di ieri con il proprietario della Lazio. «Devi andartene, sei squalificato», gli ha detto quando lo ha visto in aula, minacciando di trasmettere gli atti alla procura. Così scrive il Corriere della Sera.
INIBIZIONE. Proprio l’inibizione per 12 mesi di Lotito, dovuta al caso tamponi, è il motivo del contendere: secondo l’interpretazione di Lotito, l’ostacolo non dovrebbe più esistere in seguito alla decisione del Collegio di garanzia del Coni di rimandare tutto alla Corte federale d’appello affinché rivaluti il provvedimento; al contrario per Gravina, sostenuto dal parere dei legali della Figc, la squalifica non è stata cancellata, quindi rimane attiva finché la Corte non si esprimerà nuovamente.
SCONTRO. Gravina ha cercato di trasformare uno scontro a tutto campo in un evento quasi normale: «Non è successo niente con Lotito, lui ama le sfide». In verità il presidente della Lazio ha voluto forzare la mano: io mi presento, vediamo fino a che punto arrivano. Se avesse avuto l’intenzione di evitare la sceneggiata, avrebbe potuto verificare la posizione della Federcalcio prima di raggiungerne la sede. Ma la tensione tra lui e Gravina è elevatissima da tempo, perciò ha scelto la strada della provocazione. Troppi gli episodi di scontro, dal caso tamponi alla vicenda del trust (inizialmente bocciato dalla Figc) che sta gestendo la Salernitana, con tanto di inchiesta aperta e poi chiusa sul passaggio di Gondo dalla Lazio al club campano.
A VERBALE. Il presidente Gravina ha spiegato il motivo per cui ha impedito a Lotito di partecipare al Consiglio federale: «La sua responsabilità è passata in giudicato, non è stata annullata alcuna condanna. È ritenuto responsabile e per noi vige ancora la squalifica». Il presidente della Lazio ha però preteso che venisse messa a verbale la sua posizione: «Il consigliere Lotito ritiene illegittimo il rifiuto di consentirgli la partecipazione al Consiglio federale in quanto fin dal 7 settembre (data della decisione del Collegio di garanzia, n.d.r.) non esiste alcuna sanzione che possa impedirgli il suo diritto di esercitare le sue funzioni. Allo stato attuale nei suoi confronti pende un mero deferimento».
Di
Redazione LaViola.it