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Caratteri forti, tanta gavetta e rispetto per i valori umani: Pioli-Sarri, gemelli diversi

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Sulle pagine de La Nazione si parla dei due tecnici, del loro percorso e di questa stagione. Stefano Pioli, si legge, ha vissuto una stagione devastante: i Della Valle che mettono in vendita la società, le sbandate post rivoluzione estiva, tanti stranieri da istruire, la crisi di gennaio, la scomparsa di Astori. Nonostante tutto ciò Pioli non è crollato. Per molte settimane ha cercato di costruire e fortificare l’ossatura di una Fiorentina profondamente rinnovata. Anche nei momenti più bui, Stefano scambiava messaggini di speranza con gli amici: «Forza Fiorentina sempre». E poi tre cuoricini viola, perché lui non è a Firenze per caso.

Maurizio Sarri è stato protagonista di una lunga gavetta nelle serie minori. Addirittura la sua prima panchina fu con una squadra in maglia viola, lo Stia. Il campionato era di Seconda Categoria e Sarri era un terzino che “vedeva bene il gioco”. Correva l’anno 1990. Nel corso degli anni il tecnico del Napoli si è scoperto scaramantico. Tre pannocchie per tre punti, iniziò così il rito. Scaramanzia che funzionava ricordano gli amici, che Sarri va a trovare ancora con la sigaretta in bocca. Come ai vecchi tempi. E chissà se sabato, prima di raggiungere Firenze, non si fermerà da qualche parte per raccogliere un frutto di stagione. Non uno certo, ma tre: i punti che vorrà strappare ai viola.

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