Titolo viola in calo, difficile scommetterci ora. Ma anche il tanto decantato mercato di gennaio ha avuto le sue pecche
Le agenzie di rating giudicano un titolo azionario o il debito pubblico di un Paese anche in base all’outlook, parametro che indica la tendenza futura e dice se un titolo è in miglioramento o tende a peggiorare. Se Moody’s o Fitch recensissero la Fiorentina di Palladino è verosimile che darebbero un voto positivo sulla sesta posizione tuttora occupata in classifica, ma certo non sull’outlook. Così scrive Stefano Cappellini su La Repubblica.
IN CALO. Quello sarebbe molto negativo. Chi, del resto, in questo momento scommetterebbe sulla capacità della Viola di mantenere la posizione alla luce delle prestazioni offerte, del distacco ormai minimo sulle inseguitrici dai nomi altisonanti? Pochi, pochissimi. Dopo sei mesi di lavoro il livello di calcio espresso dalla squadra è troppo basso per sperare in un altro miracolo come quello delle otto vittorie consecutive.
CAPRO ESPIATORIO. Palladino non può non esserne chiamato a rispondere, ma occhio sempre alla ricerca esasperata del capro espiatorio. Anche nel tanto decantato mercato di gennaio qualcosa non è andato per il verso buono. L’altra sera l’Inter ha eliminato la Lazio con i gol della terza punta (Arnautovic) e un rigore conquistato dalla quinta (Correa). La Fiorentina, senza Kean e Gud, praticamente non ha più attaccanti di ruolo in rosa. Chi segna?

Di
Redazione LaViola.it