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Cappellini su Repubblica: “Il catenaccio di Palladino e i nostalgici di Italiano. A calcio si vince in tanti modi”

Una vittoria sporca contro il Como andrebbe bene. Dal mercato non è arrivato un vice-Kean: speriamo non si paghi dazio

Somiglia quasi a una prima giornata di campionato, anche se siamo in pieno febbraio. Mai la Fiorentina era cambiata così tanto nel mercato invernale: tanti giocatori nuovi e forti. C’è la curiosità di vederli all’opera e capire se i segnali nell’ultima mezz’ora di San Siro possono trasformarsi in certezze. Così scrive Stefano Cappellini su La Repubblica.

INNESTI. Confesso che il giocatore che mi intriga è Fagioli. Le sue qualità sono quelle che più mancavano nella rosa di prima. Possibile, vista l’assenza di Kean, che una maglia da titolare tocchi a Zaniolo, ma le soluzioni possibili sono più d’una, tranne quella naturale. Si è deciso che un centravanti di mestiere non fosse necessario e questa resta forse l’unica grande pecca dell’ultimo mercato. Speriamo di non doverne pagare un prezzo in partite più impegnative e di prestigio.

CATENACCIO. Sarà difficile, con questo Como, e forse non sarà più possibile aspettare e ripartire in contropiede, come abbiamo fatto nelle due partite con l’Inter. Si chiamava catenaccio, un tempo. L’importante è non aprire un dibattito filosofico: a calcio si può vincere in tanti modi. Sicuramente la Fiorentina di Palladino non è una macchina da calcio spettacolo, su questo hanno certamente ragione i nostalgici di Italiano, eppure ha vinto partite che la Viola degli ultimi anni sicuramente non avrebbe portato a casa. Contro il Como un’altra vittoria sporca andrebbe bene.

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