Su la Repubblica-Firenze, Cappellini difende la gestione tecnica di Palladino: la scelta di ruotare la rosa preserva energie in vista del Parma e rilancia le ambizioni europee
Nella sua rubrica Il Cubo di Kubik su la Repubblica-Firenze, Stefano Cappellini offre un’analisi lucida e positiva della gestione tecnica di Palladino, in particolare dopo la partita contro il Celje in Conference League. “Siccome il tifo e le cronache calcistiche vivono fin troppo di critiche, potremmo partire da un elogio a Palladino: in Slovenia ha fatto rotazioni intelligenti e mirate. Fuori chi, come Kean, poteva essere comunque in qualche modo sostituito e dentro chi, come De Gea, è insostituibile“.
Cappellini sottolinea la razionalità delle scelte tecniche, che hanno permesso di preservare elementi fondamentali pur mantenendo l’equilibrio in campo: “Qualcuno che la infilasse contro il Celje si poteva trovare comunque, e così è stato, ma senza De Gea non avremmo preso solo un gol e per giunta su rigore“. Anticipando le possibili obiezioni, l’autore risponde: “Dice: eh, ma non si poteva puntare a vincere in modo più rotondo? Siamo sicuri che servisse ruotare? Serviva eccome. Non si può pensare di schierare per due mesi ogni tre giorni la formazione titolare“.
Inoltre, sottolinea come la gestione della rosa trasmetta un chiaro messaggio sull’importanza del prossimo impegno: “Il mister ha lanciato un messaggio chiaro: la partita con il Parma è di importanza enorme“. Secondo Cappellini, la vittoria contro il Parma sarebbe decisiva per rilanciare le ambizioni europee della squadra, sfruttando gli scontri diretti tra le contendenti: “Vincerla significa rimettersi davvero in corsa per un posto nobile in Europa, perché con gli scontri diretti tra Roma e Lazio e tra Bologna e Atalanta ci sarebbe la certezza di recuperare terreno su almeno due di queste o addirittura su tutte e quattro in caso di pareggi“.
Cappellini non nasconde una certa cautela sulle possibilità di raggiungere la Champions League – “non so se sia realistico sperarlo” – ma indica l’Europa League come obiettivo credibile e significativo: “Raggiungerla significherebbe essersi messi alle spalle un paio di squadre tra Milan, Roma, Lazio, eccetera, e cioè gente che in questi anni ci è sempre stata davanti“.
Di
Redazione LaViola.it