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Rassegna Stampa

Capitan Ranieri ha conquistato tutti a suon di grinta e gol

Il difensore della Fiorentina si è fatto carico della squadra con sacrifico e grinta. Ora, è il punto cardine 

Muscoli, grinta, cuore e lacrime. Nessuno ha oggettivamente regalato niente in carriera a Luca Ranieri, nato senza il bacio divino del talento ma con determinazione e sacrificio tatuati sottopelle, scrive La Repubblica. 

COMPLIMENTI. A 26 anni Luca è capitano di un club come la Fiorentina e gode della stima di società, allenatore, compagni, tifosi e pure di alcune leggende. Come Beppe Bergomi, tanto orgoglioso del percorso svolto dal difensore che appena si è palesata la possibilità di dirglielo in faccia dopo la gara di Siviglia, non ha esitato. Reazione del giocatore? Soddisfazione sincera, petto gonfio e qualche lacrima. 

CON IL BETIS. Nella bolgia del Benito Villamarin la Fiorentina si è aggrappata più alla volontà che alla qualità, terreno di battaglia ideale di uno come il capitano, capace di conquistarsi la maglia della Fiorentina dopo anni di sottobosco calcistico a chiedersi se ne fosse davvero degno. Per questo il volto della viola di Siviglia non può che essere il suo. Ranieri sta interpretando il ruolo di centrale sinistro in una difesa a tre come impone il calcio moderno. Poco bloccato, molto fluido, di sicuro intraprendente. Spesso si inserisce in posizioni che non pensi possa occupare e questo ha portato, ad esempio, al gol in Slovenia contro il Celje come all’acuto di giovedì sera con il Betis Siviglia. 

PRESENZE. Sono addirittura 44 le partite stagionali giocate dal difensore, tre le esultanze. Sono 111 fino ad ora le presenze in prima squadra con otto esultanze totali. Non diventeranno 112 nel weekend a Roma perché il giallo rimediato contro l’Empoli ha portato alla squalifica, e così dovrà “ accontentarsi” di preparare da subito la semifinale di ritorno con il Betis. Ed è un peccato perché il blocco difensivo viola in questa fase di stagione ha trovato la quadra intorno all’esperienza di Pablo Marì, la qualità fisica e tecnica di Pongracic e il potenziale di Comuzzo.

IN CAMPO. Certo Ranieri, soprattutto per gli avversari, a volte esagera un pochino. Piuttosto elettrico, volume della radio sempre accesa, gestualità decisamente plateale. E crampi a fermare il gioco quando la squadra viola è in vantaggio nemmeno più quotati. Non è cattiveria, semmai malizia. Valore che Palladino gli riconosce in pieno oltre a tutti gli altri. 

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