Il prossimo mese, un po’ meno complicato di un maggio tremendo, dirà moltissimo sulla lotta europea dei viola. Alla Fiorentina non si chiede nulla, ma è lo stesso gruppo che vuole l’Europa
Mancano solo due mesi alla fine del campionato italiano, con la Fiorentina che al momento staziona all’ottavo posto in classifica con legittime ambizioni di conquistare una posizione europea (che sia Europa League o Conference League). Impresa tutt’altro che semplice, non solo perché i viola sono i fanalini di coda in termini di punteggio tra le pretendenti per la lotta europea –sebbene vada ricordato che, proprio come l’Atalanta, hanno una partita da recuperare–, ma anche perché li aspetta un calendario molto complicato.
Archiviata l’Inter, la squadra di Italiano nelle prossime nove partite dovrà ancora vedersela contro Napoli, Milan, Roma e Juventus. A ciò va aggiunta la semifinale di ritorno di Coppa Italia sempre contro i bianconeri, che verrà disputata tra circa un mese. Un percorso irto di difficoltà, nel quale però il rendimento ad aprile potrà determinare moltissimo. Questo perché nel prossimo mese il calendario della Fiorentina sulla carta non è tremendamente impegnativo, a differenza di un maggio infernale.
In aprile i viola se la vedranno al Franchi con l’Empoli al rientro dalla sosta per le nazionali; sette giorni dopo al Maradona sarà di scena il big match contro il Napoli. Sabato 16 la Fiorentina riceverà in casa il Venezia; una settimana dopo Biraghi e compagni torneranno in Campania per affrontare la Salernitana ultima in classifica. Nel mezzo tra le due sfide contro le neopromosse ci sarà però il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, partita che inevitabilmente rischia di togliere energie fisiche e soprattutto nervose al gruppo.
Insomma, ad aprile i viola fronteggeranno due big come il Napoli in campionato e la Juve in coppa, ma anche tutte e tre le neopromosse. Senza contare che nello stesso mese potrebbe essere finalmente fissata la data del recupero con l’Udinese. La Fiorentina dovrà quindi approfittare di queste sfide sulla carta abbordabili e portare a casa un tesoretto di punti in attesa del difficilissimo rush finale, quando affronterà il Milan fuori casa, la Roma al Franchi, la Sampdoria a Marassi e la Juventus in casa nell’ultima di campionato.
Ovviamente, non sarà affatto una passeggiata centrare un filotto di vittorie contro squadre che stanno tutte lottando per non retrocedere (tranne forse l’Empoli, la cui posizione in classifica appare abbastanza tranquilla). Ma resta il fatto che le speranze europee della Fiorentina passano da queste sfide e dallo scontro diretto con la Roma. Sempre che i viola non stupiscano tutti andando a vincere sia a Milano che a Napoli.
A questa Fiorentina non si può chiedere niente. Dopo anni di grigiore assoluto, con tanto di rischi più o meno concreti di retrocessione nelle ultime tre stagioni consecutive, non si potrà parlare di stagione fallimentare in caso di mancato accesso all’Europa. Non lo si sarebbe fatto nemmeno se fosse rimasto Vlahovic, figuriamoci con la partenza del miglior centravanti del campionato nel mercato di gennaio. I dirigenti e la proprietà gigliata hanno infatti fin da subito tenuto un profilo basso, non volendo caricare la squadra di eccessive responsabilità.
Il gruppo però mira all’Europa. Ci punta oggi così come ci puntava mesi fa. Ciò traspare da qualsiasi intervista rilasciata da qualunque giocatore della Fiorentina. La parola ‘Europa’ è sulla bocca di tutti, perché l’intera squadra si è resa conto di essere forte. Di aver trovato un allenatore che li esalta e nuovi leader tecnici e emotivi sui quali fare affidamento (Torreira vi dice qualcosa?).
Ci si augura che il ciclo che si è aperto in questa stagione porti grandi soddisfazioni in futuro sulle rive dell’Arno. Tuttavia, nonostante sia solo il primo anno, nonostante la squadra si sia indebolita a gennaio, nonostante nessuno pretenda nulla da questo gruppo, la banda di Italiano vuole tentare fino all’ultimo di riportare la Fiorentina dove storicamente merita di stare.
Di
Marco Zanini