L’ex allenatore ha paragonato il centrocampista viola a Gattuso “nella grinta, nella determinazione e nell’attenzione nel recuperare la palla”
Sul Corriere della Sera intervista a Fabio Capello, che ha parlato di Mondiale, calcio italiano e di Amrabat. Ecco alcune sue parole. Cosa le è rimasto negli occhi del Mondiale? «La freschezza atletica di tutti i giocatori, in un periodo della stagione perfetto per la forma. Questo ha reso le partite difficili per tutti, anche per quelli bravi. L’altra cosa che mi è rimasta impressa è la compattezza delle squadre: praticamente nessuna ha giocato con la difesa alta».
È sparito il possesso palla, che ne pensa? «Meno male! Era la morte del calcio, la noia assoluta. Con il possesso togli la responsabilità a chi ha il pallone, con il passaggino laterale. Per giocarla in verticale ci vuole coraggio».
Amrabat assomiglia a qualcuno dei grandi? «Nella grinta, nella determinazione e nell’attenzione nel recuperare la palla ed essere sempre nel posto giusto, mi ricorda molto Gattuso. Con più qualità tecniche».
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Redazione LaViola.it