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Caos Milan: Mr. Li perde il club. Fiorentina si costituisce parte interessata al Tas

Il Milan è una società calcistica fondata nel dicembre del 1899: ha fatto la storia in Italia, in Europa e nel mondo. Il pegno è invece un diritto di garanzia che un debitore riconosce al creditore sotto forma di un bene mobile, più o meno equivalente al prestito ottenuto. Le definizioni si sono ultimamente incrociate: il Milan è un club glorioso dato in pegno a Elliott, fondo speculativo americano. Ieri il vocabolario è tornato più che mai utile, aperto alla pagina del verbo «escutere», cioè all’azione legale con cui il debitore ottiene quanto dovuto. E quanto dovuto a Elliott era il Milan stesso. Così, dopo aver infranto uno dei covenant (sinonimo di paletto) il fondo ha avviato la pratica per riscuotere la spettanza: partirà formalmente tra qualche ora, dopo aver concesso all’azionista in default il tempo di rientrare previsto dallo statuto. Ma Mr Li, da venerdì sera insolvente per non aver restituito i 32 milioni di ultima rata di aumento di capitale, non ripianerà. L’escussione verrà completata a breve e al suo completamento farà di Elliott il nuovo padrone del club, scrive stamani La Gazzetta dello Sport.

NUOVI AMMINISTRATORI Tra i tifosi l’almanacco dei calciatori è stato sostituito dal vocabolario, l’album dei giocatori da quello dei possibili acquirenti. La figurina di Yonghong si può definitivamente staccare: ieri sera, in lacrime, si è arreso. Lo stesso sembra si possa fare con quello di Rybolovlev: l’accordo con il magnate russo era sfumato nella tarda mattinata di ieri. In attesa di nuovi possibili compratori resta incollata quella di Rocco Commisso: una volta svincolatosi da Li potrà rivolgersi direttamente a Singer. Restano, e non tra le riserve, la famiglia Ricketts e Ross. Resta, soprattutto, quella di Paul Singer che da oggi unisce le due competenze: presidente di Elliott e padrone del Milan. Dal vocabolario finanziario ecco la spiegazione di altre procedure. Dalle parole si passa ai fatti. La prima garanzia che il pegno concede è il diritto di voto, facoltà che a Elliott permetterà di convocare un’assemblea dei soci della Rossoneri Lux di cui verranno cambiati gli amministratori. Eventualità peraltro già occorsa alla Rossoneri Champion Invest Lux, società partecipata da Elliott attraverso la Project RedBlack che controlla la Rossoneri Invest Lux, a sua volta proprietaria del club. Stessa circostanza – il cambio degli amministratori – si verificherà poi al Milan, ultima controllata della catena: in una settimana, dieci giorni al massimo, verrà modificata la composizione del cda, con l’uscita di scena dei consiglieri cinesi e l’ingresso di nuovi componenti indicati dal fondo statunitense. La parte italiana, capeggiata dall’a.d. Fassone, è invece destinata a rimanere magari con Scaroni presidente. Nell’area sportiva quello di Paolo Maldini è un nome che torna con forza d’attualità: la settimana scorsa, a Ibiza, avrebbe incontrato rappresentanti del fondo.

ASTA Se l’era cinese è durata appena 452 giorni non è detto che, dall’altra parte del mondo, la questione si rovesci: i Singer, Paul e suo figlio Gordon, decideranno se rivendere subito la società o se gestirla, da soli o con dei soci, per poi cederla in trattativa singola o con l’organizzazione di un’asta internazionale. Oltre le parole stavolta si va sui numeri: ai 415 milioni circa che Elliott deve riavere vanno sommati i soldi che il fondo metterà per la gestione (100-150 milioni), e ancora i debiti in atto e altri valori per una cifra complessiva che si aggira oltre i 600 milioni che costituiranno la futura base d’asta.

AZIONE LEGALE C’è un ultimo modo con cui Yonghong, che pure ha trattato la vendita fino all’ultimo, potrà legare il suo nome al Milan. Non riguarda la possibile concessione di una proroga da parte di Elliott: Singer andrà da subito avanti per la sua strada. La via cinese è invece quella di un contenzioso legale basato sull’eventuale extra prezzo, cioè (di nuovo il dizionario finanziario) il guadagno, depurato del debito e di 32 milioni, che il fondo otterrà da una prossima rivendita. Mr Li sosterrà che quel denaro gli spetta, Elliott ovviamente si opporrà: la legislazione lussemburghese è solitamente favorevole al creditore. Oltre alla Cina e l’America la notizia è girata ovunque, ovviamente anche in Svizzera e più di preciso a Losanna: il subentro di Elliott, con il conseguente azzeramento del debito, potrà – secondo fonti vicine a via Aldo Rossi – avere effetti positivi sul ricorso da presentare al Tas (dove la Fiorentina, e non l’Atalanta, si è costituita parte interessata nel giudizio), tanto che la memoria difensiva sarebbe in fase di revisione. L’Europa farà eventualmente parte della nuova stagione che Fassone – ospite all’evento Puma – si augura «importante dopo un anno di rodaggio e cambiamenti». Oltre un pegno, il Milan vuole tornare a essere solo una squadra di calcio.

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