Una Fiorentina pessima perde a Cagliari senza mettere mai davvero in difficoltà la squadra di Maran. Una delle più brutte gare della stagione: in questo momento serviva ben altro
Svuotata, senza stimoli e brutta da vedere. La Fiorentina torna da Cagliari con le cose peggiori che potesse regalare la trasferta in Sardegna. La settimana corta si chiude come peggio non potrebbe. Il Cagliari surclassa la Fiorentina. Dal punto di vista del gioco, delle idee, del furore agonistico. La squadra di Pioli non è mai stata realmente in partita ed il gol di Chiesa nel finale non può bastare per togliere dalla bocca il sapore amaro della resa.
La settimana ha vissuto più che altro sul futuro del tecnico emiliano. La sua uscita pubblica dopo la partita contro la Lazio “Ho già deciso il mio futuro, che non dipenderà dall’opzione in favore della società” si è prestata a molteplici interpretazioni. Ma è ormai palese che il ciclo Pioli sia giunto al capolinea. E’ successo spesso in passato, anche con tecnici che avevano raggiunto risultati migliori. Succederà di nuovo. Il problema è che, l’insinuare il dubbio pubblicamente ha avuto l’effetto di svuotare la squadra, ormai senza stimoli in campionato. Lontana, troppo, dalla zona europea. Lo sarà ancora di più al termine di questa giornata. L’obiettivo di Pioli era anche quello di togliere un po’ di pressione dai suoi ragazzi per spostarla su di sé. Effetto che ha funzionato in settimana, ma in campo la squadra non ha risposto come si aspettava il tecnico.
Quella della Sardegna Arena è stata una delle più brutte Fiorentina dell’anno. Spesso la squadra ha palesato limiti tecnici evidenti, ma la grinta ed il furore agonistico non sono mai mancate. Ieri sera è mancato tutto, stranamente.
Così facendo, e continuando a perdere terreno in campionato, è chiaro che la partita salva stagione resti quella di Bergamo. Circa quaranta giorni più avanti, con in mezzo una sosta e tante partite da giocare. Pericolosissimo affidare le sorti di una stagione ad una partita, per di più assolutamente complicata. La Fiorentina di adesso non può competere per andare a vincere a Bergamo. Questo è chiaro. Il tempo per rimettersi in carreggiata c’è, ma adesso occorre davvero cambiare registro. Non si può pensare di giocare una serie di ‘amichevoli’ in vista della Semifinale di ritorno di Coppa Italia. E non si può neanche pensare di vivere solo sulle giocate di Muriel e Chiesa.
Chiesa, a Cagliari, è stato addirittura triplicato in certe zone di campo. Muriel ha avuto un impatto straordinario sulla Fiorentina, di certo non si può pensare che segni un gol a partita. La squadra ha pagato le contemporanee assenze di Edimilson e Veretout, ma sulla bontà della rosa e delle alternative dovremmo aprire una parentesi lunga chilometri, che sarà sicuramente argomento dei prossimi mesi.
Adesso l’unico obiettivo è quello di ritrovare una condizione fisica discreta, liberare la mente e concentrarsi sul presente, senza pensare a quello che potrà essere il futuro. Che sicuramente, partendo da Pioli, sarà lontano da Firenze per diversi interpreti. Ma quest’aria da ultimo giorno di scuola (con in mezzo un esame di riparazione), quando siamo solo al 16 marzo, risulta piuttosto difficile da digerire.
Di
Alessandro Latini