Editoriali
Campionato anonimo, attenzione a non renderlo pericoloso. I soliti problemi, senza riuscire mai a porre rimedio. Ora il Braga, sliding door della stagione
Spazio alla Conference, ‘finalmente’ il playoff contro il Braga. Ma la classifica in campionato inizia a fare paura. Anche perché la Fiorentina non viene fuori dai soliti limiti
Ventiquattro punti e ventitré gol fatti in ventidue partite. Otto gare a secco di gol in campionato (più di un terzo del totale), solo sette volte la Fiorentina è riuscita a fare più di un gol. Mettiamoci che solo in quattro occasioni i viola non hanno preso reti, e ne esce fuori il 14° posto. È il terzo peggior rendimento della Fiorentina nell’era dei tre punti a vittoria in Serie A: peggio, dopo 22 partite, solo nel 2020/2021 con Iachini/Prandelli (22 punti) e nel 2004/2005 (23 punti). Numeri che fotografano la situazione.
DECIMA SCONFITTA. A Torino la Fiorentina ha incassato la decima sconfitta in campionato. Proprio come nell’anno con Iachini e Prandelli a questo punto della stagione (negli ultimi 35 anni ne aveva perse di più a questo punto solo nell’anno di retrocessione e fallimento, con 13 ko dopo 22 turni). E l’aria inizia (o continua) ad essere pesante. Perché gli errori si ripetono, in difesa così come in attacco. Soliti problemi, solite mancanze. Che nessuno, proprietà, società, allenatore e giocatori, riescono a risolvere. Anche quando sembra esserci qualche barlume (vedi Lazio e Torino in Coppa), zac, la Fiorentina ci ricasca. Anche con la Juve i viola hanno tenuto il possesso, ma già nel primo tempo hanno rischiato 3-4 volte creando pochissimi problemi a Szczesny. Nella ripresa hanno alzato il baricentro, ma i bianconeri non hanno fatto troppa fatica a contenere. Fino al gol di Castrovilli, poi tolto per ‘fuorigioco geografico’.
AMAREZZA. “Peccato, perché è un’altra prestazione che non ci lascia contenti e inizia a darci fastidio”, ha commentato Italiano. “Abbiamo avuto 4-5 occasioni, prima dell’ultimo passaggio, clamorose. Non si spiega, stiamo perdendo partite dove possiamo fare punti. Gli episodi negativi sono sempre dalla nostra parte”. Parole che fanno emergere grande amarezza, perché la Fiorentina cade puntualmente nei soliti errori. Ormai da un anno a questa parte. Italiano pose rimedio al post-Vlahovic dando compattezza alla squadra e trovando in Torreira un prezioso uomo-gol (oltre che trascinatore). Ora non riesce a trovare una nuova chiave. “Ci gira veramente tutto storto, ma dobbiamo stare sul pezzo. La demoralizzazione è grande da parte di tutti, mister, ragazzi, società”, ha aggiunto il ds Pradè. Che a fine mercato aveva specificato la linea societaria: nessun nuovo centravanti per coerenza con le scelte fatte. Scelte che però hanno portato a questa situazione.
DA ANONIMO A PERICOLOSO. “Se troviamo la quadra con un bel filotto di 3-4 risultati di fila possiamo tornare su”, ha aggiunto con ottimismo capitan Biraghi. Ma servirebbe un bel cambiamento di rotta, visto che in campionato la Fiorentina ha vinto solo con le ultime della classe. Tre vittorie di fila i viola le avevano fatte a fine 2022, contro Spezia, Samp e Salernitana. E infatti erano risaliti in classifica. Ora però, con la Conference di mezzo, conta soprattutto limitare i danni, forse. E cercare in tutti i modi di non far scivolare questo campionato da anonimo a pericoloso. Perché il Verona terz’ultimo ha fatto 12 punti nelle ultime 7 gare (i viola, nel frattempo, 5) e sta mettendo paura a tante squadre che si sentivano forse già salve. La Fiorentina è ancora ampiamente sopra la linea di galleggiamento (+7), ma negli ultimi anni se ne sono viste di tutti i colori… e dopo l’Empoli ci sarà proprio Verona-Fiorentina a chiudere questo ciclo di ferro.
ORA IL BRAGA. Il momento è difficile, è evidente. Un punto nelle ultime cinque gare di campionato, con due gol fatti e ben tre partite a secco. Nel 2023 in campionato solo Salernitana e Cremonese hanno fatto meno punti della Fiorentina (come detto 5 in 7 partite). Le coppe possono salvare la stagione, vien ripetuto. E allora giovedì ecco ‘finalmente’ il Braga. Il playoff tanto atteso di Conference, ‘conquistato’ dopo esser passati per secondi nel girone (più che abbordabile) con Basaksehir, Hearts e Riga. Una sliding door per la Fiorentina. Dentro o fuori, con tutta la differenza del mondo. Per morale, autostima e giudizi. Andare avanti in Conference darebbe una bella spinta, anche perché il Braga è avversario sulla carta tosto (3° in Portogallo, con 8 vittorie nelle ultime 9 partite giocate). Di contro, uscire dalla terza competizione europea sarebbe un’altra mazzata su una stagione già complicata. In attesa della semifinale di Coppa Italia con la Cremonese, sia chiaro, ma il palcoscenico europeo conta tanto per tutti.