Grandi motivazioni per lo spagnolo, che tornerà a Napoli da avversario per la prima volta. Dopo il primo assist vincente in viola la scorsa settimana
In casa Napoli è l’ex più atteso. Non fosse altro per quelle 349 partite con 82 gol e 78 tra assist e rigori conquistati vissute in maglia azzurra. Non sarà una sfida come le altre, domani, per Josè Maria Callejon. E tutte le voci dalla Campania sottolineano l’aspetto emotivo di un ritorno che sarà tutt’altro che banale. Al di là del giocatore, del resto, a Napoli ricordano l’uomo. Quello che ha contribuito a portare in alto la squadra di De Laurentiis, ma che ha anche vissuto da professionista esemplare fino alle ultime settimane quando era ormai chiaro il suo mancato rinnovo. “Sarà un pomeriggio speciale per Josè. Mi ricorda sempre quanto sia stato bene a Napoli”, ha detto qualche giorno fa suo fratello gemello Juanmi.
DIFFICOLTA’. Un lungo tributo e attestati di stima che ancora tutta Napoli riconosce allo spagnolo. Che in viola, però, ha faticato parecchio fin qui. Quei movimenti, quei tagli che lo avevano portato ad essere tra i migliori esterni in Italia e non solo, non si sono praticamente mai visti. Sia per demeriti suoi, sia per un assetto tattico e per una situazione generale della Fiorentina che non ha agevolato il suo inserimento. Del resto, con Insigne si trovava a memoria, mentre in viola la squadra era completamente diversa. E fino a poche settimane fa anche molto meno compatta.
L’ASSIST DELLA SVOLTA? “È uno dei giocatori che negli ultimi anni ha dimostrato di avere tecnica, tempi di gioco, è un maestro in queste situazioni e nello smarcamento. È un po’ penalizzato perché il sistema di gioco ora è questo. È un problema profondo, anche umano, perché diventa difficile metterlo in panchina”, disse di lui Prandelli a inizio gennaio. Con il Cagliari, settimana scorsa, è arrivato però un possibile punto di svolta. Suo e per la Fiorentina. Con quell’assist vincente per Vlahovic. Una palla perfetta che Callejon ha reso un gesto quasi banale. “E’ stato un periodo strano per me, ero sempre in panchina. Ma sono testardo, se lavori le prestazioni arrivano”, ha detto lo spagnolo la settimana scorsa. Insomma, un posto in questa Fiorentina forse ci può essere per Callejon. Anche se poi lo spagnolo è entrato in maniera molto soft contro l’Inter in Coppa.
TRIDENTE? “Ho la necessità di continuare con la qualità di Ribery e Callejon. Ho l’obbligo di esaltare la qualità di questi giocatori”, ha detto chiaramente oggi Prandelli. Certo, c’è da capire il recupero fisico soprattutto del francese dopo il recente problema al ginocchio, ma c’è la possibilità concreta di poter vedere davanti Ribery-Callejon-Vlahovic. Un trio che era stato a lungo immaginato in sede di mercato, salvo scontrarsi poi con problemi di varia natura. Di fatto, il tridente o qualcosa si simile, si era visto dal 1′ solo contro Milan e Genoa. Mentre la coppia ‘leggera’ Callejon-Ribery davanti contro la Roma. Sempre con un risultato simile, ovvero grandi delusioni in fase offensiva.
GRANDE EX. Domani Prandelli potrebbe riprovarci. Anche se non è scontato, perché poi in mezzo al campo dovrebbe trovare i giusti equilibri. Possibile quindi che uno tra Ribery e Callejon possa partire anche dalla panchina. In nome dell’equilibrio e della tenuta fisica. Vedremo. Per lo spagnolo, comunque, sarà un ritorno amarcord a Napoli. Cinque mesi e mezzo dopo quel match contro la Lazio, con tanto di fascia da capitano, al San Paolo. Domani approderà per la prima volta allo stadio Diego Armando Maradona, con un pieno di emozioni. Sfiderà Mario Rui, ma anche Koulibaly, Fabian Ruiz, Insigne e tanti ex compagni con cui ha vissuto partite speciali. Sperando, però, di far valere l’intesa con Vlahovic e magari con Ribery. E far partire, dopo l’assist vincente con il Cagliari, un nuovo capitolo della sua avventura in viola.

Di
Marco Pecorini