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Callejon, la legge dell’ex vs il tabù. Contro il Napoli a caccia del primo gol
Questa sera al Franchi lo spagnolo cerca la prima rete in campionato con la maglia viola contro il “suo” Napoli
«Io sono José Maria Callejon». Si presentò così, in un torrido giorno di fine agosto, con tanto orgoglio e un pizzico di fastidio per quella domande sulla pesante eredità lasciata da Federico Chiesa. Del resto era difficile aspettarsi una risposta diversa da chi arrivava alla Fiorentina con 77 presenze con la maglia importante del mondo (il Real Madrid). E addirittura 349 con quella del Napoli, 135 gol e quasi 100 assist nello zaino. Ovvio, quindi, che tutto provasse in quel momento tranne che il timore per dover sostituire un talento come il figlio di Enrico. Scrive il Corriere Fiorentino.
Non poteva sapere però, che quello sarebbe stato l’inizio di una stagione maledetta. Un lungo calvario. Fatto di panchina (tantissima), partite (poche) e un solo, misero gol segnato al Padova in Coppa Italia. Colpa sua, forse, ma non soltanto. Perché se è vero che lui non ha mai dato l’impressione di poter essere quell’esterno che aveva saputo incantare il San Paolo, è altrettanto indiscutibile il fatto che sul flop della passata stagione molto abbia influito un equivoco tattico mai risolto.
Prendere Callejon, e poi giocare col 3-5-2, non può che portare alle difficoltà
E infatti, la sua prima annata in viola si è chiusa con 20 partite in campionato (e solo 654’ giocati), nessun gol. E due apparizioni (con quella rete al Padova) in Coppa Italia. Il nulla, praticamente. E non a caso in estate il suo addio sembrava scontato. Di certo, se ne sarebbe andato se sulla panchina della Fiorentina fosse arrivato Gattuso.
E invece con Ringhio è finita prima ancora di cominciare. E, con Vincenzo Italiano, lo spagnolo è rinato. Ha parlato col mister, è rimasto conquistato dalle sue idee. E si è (ri)messo a correre. E così dopo sole sei giornate, Jose ha già messo insieme più della metà dei minuti giocati in tutto lo scorso campionato (siamo a 360’ sui 540 totali). E, soprattutto, è partito dal primo minuto in 5 gare su 6.
Ritrovata la fiducia, ora, lo spagnolo ha un nuovo obiettivo. Trovare il primo gol in serie A con la Fiorentina. Lo aspetta anche Italiano che lo pungola: «Mi aspetto anche l suo guizzo perché ha l’intelligenza per riuscire a trovare lo spunto vincente. Ho sempre detto che gli esterni sono attaccanti aggiunti e non si può dipendere solo dal centravanti».