In vista un calendario fitto e tosto per la formazione viola che avrà tanti scontri diretti per l’Europa ravvicinati in pochi giorni
Quello che sta facendo Thiago Motta è limpido, quello che sta cercando di fare Italiano è meno comprensibile. Il bolognese ha un vantaggio che, probabilmente, non avrà più la prossima stagione se resterà a Bologna (ma anche se andrà altrove…). Gioca una partita alla settimana (fatta eccezione per quest’ultima, ovviamente) e negli altri sei giorni può allenare. Fa un solo lavoro, il suo. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
Il fiorentino, che un anno fa ha portato la squadra al record di 60 partite stagionali con due finali, di lavori ne fa due, allena e gestisce. Ma proprio il calendario fitto, dentro il quale Italiano ha dimostrato di sapersi destreggiare, può paradossalmente dare una mano a una squadra che ha bisogno di stimoli forti per risalire, oppure la può affossare definitivamente. Il programma è tosto, con 6 scontri diretti per l’Europa nelle prossime sette giornate di campionato.
Derby a Empoli domenica, la Lazio al Franchi lunedì 26, il Toro a Torino sabato 2 marzo, l’andata degli ottavi di Conference giovedì 7, la Roma al Franchi il 10, il ritorno di Conference il 14, la trasferta a Bergamo il 17, il Milan a Firenze il 30, l’andata della semifinale di Coppa Italia con l’Atalanta il 3 aprile, la Juventus a Torino il 7 e poi ci sarebbe l’eventuale andata dei quarti di Conference. C’è il tempo, c’è il modo, ci sono soprattutto le coppe per rifarsi. Ma a patto che la Fiorentina si ritrovi.
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Redazione LaViola.it