Il Calcio verso la ripresa. Resta da capire con quale protocollo medico

Le parole del Ministro dello Sport Spadafora fanno pensare che si farà di tutto per far ripartire la Serie A

Sul Corriere dello Sport-Stadio, in edicola questa mattina, si parla della possibilità che le squadre di Serie A tornino ad allenarsi.

“Non vi dico quando ripartirete, ma… ripartirete“. Le parole del ministro Spadafora hanno dato fiducia al mondo del calcio che da ieri spera, con più convinzione, di poter riprendere gli allenamenti il 4 maggio. Se davvero sarà così lo scopriremo a breve, diciamo entro la fine di questa settimana, al massimo all’inizio della prossima quando il governo emanerà un nuovo dpcm. Lì saranno contenute le indicazioni sugli allenamenti individuali e delle squadre, che sono stati vietati a inizio aprile: l’orientamento del premier Conte è quello di renderli di nuovo “legali”.

QUALE PROTOCOLLO. Con quale protocollo medico le società di A riprenderanno lo vedremo. Se con quello preparato dalla Figc o magari con quello della Fmsi di Casasco, assai “gettonato” in Lega. Oppure lavorando di sintesi tra i due e recependo pure le indicazioni in arrivo dalle altre nazioni, per esempio dalla Germania che è più avanti. Di certo un protocollo ai club serve perché nessuno si avventuri in un territorio tanto pericoloso senza norme da seguire.

Lo pretendono i presidenti e pure i medici sociali per evitare i rischi che correrebbero in caso di nuove positività tra gli atleti. Nel frattempo ci si sta attrezzando con strutture convenzionate per sostenere i tanti esami e “calmierare” i costi degli accertamenti per tutti e in particolare per chi ha contratto il virus. La Figc in quest’ottica può dare una mano alle società.