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Calcio nel caos: commissariamento, anzi no. Del Piero, Collina o Albertini: i nomi per la Figc

Tavecchio

Dimissioni e elezioni, entro il 20 febbraio. Non sarà un commissario del Coni però a portare la Figc verso il nuovo presidente ma Carlo Tavecchio stesso, in fondo a un’altra giornata di montagne russe, è proprio il caso di dire. Il giorno del giudizio è arrivato. E Tav ha ceduto alle pressioni gigantesche, provenienti da ogni angolo del Paese e da molti Palazzi romani. Così, alla fine ha lasciato, tra tormenti e accuse di «sciacallaggio politico», nel momento in cui ha capito di aver perso anche parte dell’appoggio della sua storica componente, la Lega Nazionale Dilettanti, guidata da Cosimo Sibilia. Dentro la giornata della resa, il braccio di ferro tra Tavecchio e il presidente del Coni ha raggiunto momenti di tensione altissima, producendo alla fine un risultato inatteso: con Malagò già col dito sul bottone “soluzione finale”, ovvero il commissariamento della Figc, si è poi capito nelle ore serali che in realtà la situazione stava evolvendo in modo diverso.

La Federcalcio non avrà un commissario perché gli uffici legali del Coni hanno sconsigliato una forzatura regolamentare davanti alla quale in via Allegri erano pronti a una opposizione durissima, con ricorso al Tar. Nessuna delle parti ha nascosto le proprie intenzioni. Un minuto dopo l’annuncio delle dimissioni di Tavecchio il Coni ha fissato una Giunta per domani, con all’ordine del giorno il possibile commissariamento della Figc: «Una volontà politica chiara, l’unica soluzione possibile. Andare avanti sarebbe stato un accanimento terapeutico. Attendere il plenum del Consiglio Federale? Sono mesi che aspettiamo la Lega di A…» ha affermato Malagò. Quindi sembrava probabilissimo che la Giunta gli avrebbe assegnato il compito di intevenire in Figc, anche se lui aveva spiegato di avere moltissimi impegni. Così non sarà.

In via Allegri la contraerea è partita subito. Riunioni si sono succedute. Il sub commissario alla Lega di A, Nicoletti ha spiegato a Tavecchio le possibilità di contrastare sul piano giuridico il piano del Coni. Ci sono stati contatti anche col Ministro Lotti. Tutte le componenti hanno manifestato contrarietà, come sempre accaduto, all’ipotesi commissario. Da qui il riposizionamento del Coni. Anche i grandi club, Juventus in testa, hanno fatto capire di poco gradire questa accelerazione. A questo punto si è tornati a ragionare sul percorso tracciato da Tavecchio: sarà lui a portare la Figc alle elezioni, in regime di prorogatio. Gli toccherà gestire l’ordinaria amministrazione. Intanto giovedì la Lega di B avrà il suo nuovo presidente, il già commissario Balata, e la Lega di A proverà a darsi una nuova governance entro l’11 dicembre. Obiettivo questo non facile da centrare. Ma a questo punto lo spettro commissariamento (che potrebbe ripresentarsi) dovrebbe essere uno stimolo in più per chiudere questa partita.

Dunque da oggi parte anche la complessa partita politica, con alleanze da costruire, candidati da individuare. I nomi sono quelli di Sibilia, alle prese però con l’ira di Tavecchio, che ha dalla sua la Lnd del Nord; c’è il gradimento da parte di Lotti per Collina (con un importante incarico in Fifa, molto ben remunerato, però); c’è il sogno Del Piero (o Vialli) dei calciatori. C’è Albertini, che potrebbe trovare intorno a sé una convergenza trasversale. In questo senso però finché la Lega di A non risolve il suo stallo, sarà difficile parlare in modo concreto di un candidato credibile. Auspicando che le sette componenti riescano stavolta alla fine a ragionare in modo unitario.

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