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Il calcio italiano verso la resa: probabile stop definitivo. Alla ripartenza, la Fiorentina dovrà evitare gli errori passati. L’obiettivo deve tornare a essere l’Europa

Barone Commisso Pradè Fiorentina

A oggi l’opzione più probabile è lo stop definitivo alla stagione 2019-2020. La Fiorentina deve tornare a puntare in alto: l’ambiente non accetterà un’altra stagione anonima

Il calcio potrebbe fermarsi del tutto. Una notizia dolorosa, non per le questioni economiche ma per la fame di pallone che tutti noi appassionati non potremo appagare. D’altra parte, però, il dramma che stiamo vivendo non può che esigere ulteriori misure drastiche. Non basta lo stop temporaneo al campionato: le lunghe tempistiche necessarie a ridurre a zero l’emergenza –peraltro, con l’arrivo dell’estate la situazione dovrebbe (e il condizionale è d’obbligo) migliorare, ma c’è il concreto rischio di vedere ripresentarsi il problema a ottobre– unite agli ingolfatissimi calendari del calcio moderno, fanno sì che l’opzione a oggi più probabile sia quella dello stop definitivo alla stagione 2019-2020.

Anche i segnali che arrivano dai club di Serie A va in questa direzione: Lega Calcio e Assocalciatori stanno cercando un accordo per la sospensione degli stipendi dei calciatori. Ciò suggerisce che in tanti stanno pensando che l’attuale stagione sia ormai finita. Troppe le difficoltà legali legate alle questioni contrattuali (quasi impossibile terminare entro il 30 giugno, dunque ci sarebbe da ridiscutere i termini dei contratti), troppe le difficoltà sportive (più tardi si finisce più tardi si riprende con la stagione successiva). Soprattutto, troppo vasta l’emergenza sanitaria per poter sperare di pianificare qualcosa.

FIORENTINA, ANNO UNO DA NON SBAGLIARE. Per la Fiorentina, che con le parole di Commisso indirettamente si è allineata all’idea dello stop totale del campionato, significherebbe ricominciare da zero a partire dal 2020-2021. Cercando di non cadere negli stessi errori dell’estate precedente, stavolta con l’obiettivo di tornare in Europa.

Che il ritorno nelle coppe europee sia un obiettivo dichiarato direttamente dalla società o meno conta poco o nulla: il programma ambizioso della presidenza Commisso non può prevedere un altra stagione anonima. Magari in estate assisteremo ancora a dichiarazioni low profile da parte dei dirigenti viola; tuttavia, dopo una legittima stagione di transizione derivante da un mercato estivo iniziato con grande ritardo, tifosi e critica stavolta non accetteranno di buon grado un altro campionato da metà classifica, o ancor peggio una stagione a lottare per non retrocedere.

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