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Il calcio diventa questione politica. Figc spinge: “diteci che dobbiamo fare per ripartire”

Gravina FIGC

La ripresa del calcio è ormai diventata una questione politica. Troppo diverse le visioni. La FIGC preme: “Fateci sapere cosa dobbiamo fare per ripartire”

“Diteci cosa serve per riprendere gli allenamenti”. Così la Federcalcio di Gabriele Gravina ha concluso il faccia a faccia con il Comitato medico scientifico di ieri. La risposta però è che la relazione finale sul protocollo finirà sulla scrivania del ministro della salute Speranza, prima che su qualsiasi altra. Insomma, la partita per la ripresa del calcio finirà per diventare una questione politica. Unico momento di tensione dell’incontro tra il professor Paolo Zeppilli, che aveva firmato il protocollo della Figc bocciato dagli scienziati, e Maurizio Casasco, della federazione medici sportivi: l’importanza delle sanificazioni di ambienti, mezzi di trasporto, spogliatoi, spazi comuni.

La prima di tre questioni irrisolte, scrive Repubblica. Le altre: il numero di tamponi («Ne servirebbero troppi»), visto che Casasco chiedeva un test ogni 4 giorni per ogni giocatore. Infine, cosa fare in caso di positività durante gli allenamenti o le partite, vista la bocciatura del modello tedesco, che permetterebbe di isolare il solo contagiato («Qui l’approccio è diverso »). La sensazione è che nel Cts ci siano anime contrarie alla ripresa: ma sarà il premier Conte a decidere.

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