Dopo la vittoria sul Bologna, la squadra di Palladino tiene viva una fiammella d’Europa. Il cammino è incerto ma ancora possibile
Giuseppe Calabrese, su la Repubblica – Firenze, descrive con toni evocativi la tenace resistenza della Fiorentina, ancora aggrappata “a un brandello di speranza” europea. Dopo la vittoria contro il Bologna, resta accesa una fiammella, una possibilità difficile ma non impossibile, da coltivare fino all’ultima giornata.
“La Fiorentina è ancora lì, appesa a un brandello di speranza. La vittoria contro il Bologna tiene accesa la luce in fondo al tunnel, una piccola fiammella che può essere ancora alimentata. Bisogna assolutamente vincere a Udine e poi fare i conti con la Lazio, che deve perdere contro il Lecce all’Olimpico“.
Calabrese insiste sulla necessità di completare il primo passo: “Fare il bis a Udine dopo aver battuto Italiano. Il tecnico dopo aver vinto la Coppa Italia avrebbe voluto fare un altro sberleffo a Firenze, invece se n’è andato a mani vuote mentre intorno a lui il Franchi faceva festa“.
Il giornalista riconosce alla squadra una certa maturità emotiva: “La Fiorentina ha dimostrato di avere la testa per reggere la pressione. Perché quando gioca a calcio (e questo aumenta i rimpianti) c’è da divertirsi“.
Non era facile, sottolinea Calabrese, dopo una settimana complicata: “E invece, ancora una volta, Palladino ha saputo proteggere la sua squadra e isolarla dal mondo esterno. Chiusa in se stessa la Fiorentina ha tirato fuori la forza che serviva per rimanere in corsa“.
Pur consapevole delle difficoltà, Calabrese riconosce la legittimità della speranza: “Sia chiaro, l’Europa rimane un obiettivo difficile da raggiungere, ma fino a quando la matematica la tiene in gioco, la squadra viola fa bene a crederci“.
E aggiunge: “Sarebbe bello sovvertire tutto, cambiare le carte in tavola e prendersi un posto nelle coppe europee. Un finale che rimetterebbe a posto le cose, un piccolo risarcimento per una stagione difficile e complicata“.
Tuttavia, niente alibi: “Se la Fiorentina si è ridotta a lottare fino all’ultima giornata è solo colpa sua, ma questo non è il momento di puntare il dito, ma di battere le mani per spingere ancora oltre Kean e compagni. Il resto si vedrà, una cosa per volta. Ora concentriamoci sugli ultimi novanta minuti del campionato e su una classifica che tiene sempre tutti sulla corda. Quella corda che la Fiorentina non ha ancora deciso di spezzare, tenendosi aggrappata alla possibilità di arrivare in Europa“.
Di
Redazione LaViola.it