Contro il Genoa una squadra diversa, più intensa e motivata. La cura Vanoli inizia ora, ma i primi segnali sono di compattezza e fiducia ritrovata
Giuseppe Calabrese, in un editoriale pubblicato su Repubblica Firenze, analizza la situazione della Fiorentina dopo il cambio in panchina, sottolineando come l’addio di Pioli abbia già prodotto effetti positivi nella prestazione della squadra, apparsa trasformata nella partita contro il Genoa. “Se ne dovevano accorgere prima che il problema era Pioli. La Fiorentina vista a Genova è un’altra squadra. Più convinta, più motivata e soprattutto con un’altra intensità. Mai vista la squadra viola giocare con questa determinazione“.
È bastato un cambio in panchina per far riemergere le qualità nascoste del gruppo: “Magicamente i giocatori hanno ritrovato forza e concretezza. È un pareggio che muove appena la classifica, ma dice molto di un gruppo che ha qualità e talento, che sta in fondo alla classifica con merito (per quello che ha fatto) ma ha dentro la forza per risalire“. Nonostante la prudenza, la società guarda avanti con speranza: “Con una buona dose di ottimismo ha messo nel contratto di Vanoli anche un bonus per un piazzamento Champions. Vecchi sogni. Oggi è meglio stare con i piedi per terra e guardare avanti con fiducia“.
La “cura Vanoli” è solo agli inizi, ma qualcosa è già cambiato: “La cura Vanoli, ovviamente, non è ancora iniziata, in due giorni il nuovo tecnico non poteva cambiare molto. Però adesso c’è la sosta e queste due settimane saranno utilissime per fare il punto. Vanoli deve prima migliorare la condizione fisica, e poi studiare nuove strategie tattiche per dare alla Fiorentina più equilibrio e maggiore incisività in zona gol“. I primi segnali sono incoraggianti: “I primi segnali sono confortanti. Dopo aver giocato contro Pioli (una parte dello spogliatoio non era decisamente in sintonia con il tecnico), ieri si è avuta la sensazione che il gruppo sia di nuovo unito e compatto, pronto a seguire il nuovo allenatore ma, soprattutto, deciso a riprendersi il tempo perduto“.
Calabrese invita a non perdere la fiducia: “Non è troppo tardi, anche se in campionato Kean e compagni non hanno ancora vinto una partita. Ci arriveremo, però. Perché Vanoli è uno che ha le idee chiare e questa è la sua grande occasione. Chi lo conosce bene dice che sia uno tosto e un po’ secchione, uno che studia ogni dettaglio. Bene. Anzi, benissimo“. Ma più di tutto, oggi serve fiducia e serenità: “La Fiorentina ha bisogno di un allenatore che riesca a ridare fiducia ai suoi giocatori e riporti serenità in un ambiente turbato e confuso“. Il contesto non è stato semplice: “Non sono stati giorni facili per la Fiorentina. Prima l’addio di Pradè, poi quello di Pioli. Un vuoto che Commisso ha riempito in fretta…“.
La voce della tifoseria si è fatta sentire: “In mezzo a tutto questo frastuono si è fatta sentire pure la voce della Fiesole… Minacce più o meno esplicite, rabbia, uno scossone emotivo che poteva schiacciare il gruppo, che invece si è ricompattato“. C’è anche un filo di amarezza: “A essere sinceri fa un po’ rabbia veder giocare la Fiorentina come a Genova. Se avesse messo subito in campo questa voglia la classifica sarebbe diversa. Però voltarsi indietro non serve“.
Ora l’obiettivo è chiaro: “Tocca a Vanoli trovare una via d’uscita, e magari anche un assetto che valorizzi meglio e di più il talento che ha a disposizione. Una rinascita in due mosse, via Pradè e via Pioli. Il campionato della Fiorentina, di fatto, inizia adesso e non ci saranno altre occasioni per redimersi. O si risale con Vanoli oppure va tutto in malora“.
Di
Redazione LaViola.it