Il presidente dei granata sprona la squadra, dopo il ko contro il Bologna, e si aspetta al Franchi un pronto riscatto dei granata
Dieci partite. Da giocare con il massimo impegno e concentrazione. Come prevede il dna del Toro. Chiudere al meglio la stagione e poi fare i conti. Ecco in sintesi cosa si aspetta il presidente Urbano Cairo, nell’intervista alla Gazzetta dello Sport, in questo rush finale della stagione.
Con la partita di ieri con il Liechtenstein si è chiusa la parentesi delle qualificazioni europee e delle amichevoli delle nazionali e ci si rituffa nel campionato. Prossima avversaria del Torino è la Fiorentina.
Presidente, il Toro è pronto a ripartire?
“Sì, ne sono convinto. La sconfitta con il Bologna ormai è alle spalle. Il Toro prima di quella gara ha fatto vedere gioco, qualità e concretezza. Ci siamo espressi spesso in modo splendido, come contro l’Inter e l’Atalanta. Abbiamo dimostrato di saper aspettare e vincere largamente con il Chievo. Purtroppo col Bologna c’è stato un blackout. Può accadere. Ora però dobbiamo riprendere il cammino da Firenze».
Possiamo dire che il Torino è atteso da dieci finali?
“Sicuramente ci aspettano dieci partite importanti, da giocare bene e con il piglio giusto come abbiamo fatto quasi sempre. Certo a questo punto della stagione, gli errori pesano di più. Per questo mi auguro che il Toro ne commetta il meno possibile, e non ne subisca…“.
Parla di arbitri?
“Nella prima parte del campionato abbiamo sicuramente subito dei torti pesanti, riconosciuti da tutti. Ma ho fiducia nella classe arbitrale e ritengo sempre il Var uno strumento essenziale. Ci sono tutte le condizioni per un finale senza polemiche”.
I test atletici dimostrano che la squadra sta bene.
“Di solito le squadre di Mazzarri si esaltano nel finale di stagione, spero che la tradizione continui. Il nostro allenatore ha sempre lavorato bene, la squadra è cresciuta e tanti giocatori sono migliorati. Merito del tecnico e del loro impegno”.

Di
Redazione LaViola.it