Rassegna Stampa
Cagliari, Olympiakos, Atalanta: negli ultimi 270 minuti la Fiorentina si gioca l’Europa
Tre sfide, due di campionato e una di Conference League, per decidere se i viola saranno protagonisti ancora in Europa oppure no
Dicono che in una maratona il momento arrivi al trentesimo chilometro. Perché hai nelle gambe due terzi di corsa eppure, per arrivare alla fine, restano ancora più di 10.000 metri. A quel punto è la testa a far la differenza. Si può spegnere, o può darti la motivazione per tirar fuori tutto quello che hai. Scrive il Corriere Fiorentino.
La Fiorentina quel trentesimo chilometro l’ha già superato e nonostante qualche attimo di tentennamento è riuscita, ancora una volta, ad arrivare al rush finale di una stagione infinita con i muscoli abbastanza pieni e, soprattutto, con la feroce determinazione di chi sente di essere a un passo dall’impresa.
Restano tre partite, per chiudere questo 2023/24: Cagliari, Olympiakos, Atalanta
Campionato, e finale di Atene, per centrare un duplice obiettivo: riportare a Firenze un trofeo che manca da più di 20 anni e, per la terza annata di fila, prendersi l’Europa. Missione certamente non semplice, ma che da ieri (pensando al cammino in serie A) si è fatto sicuramente più agevole. Merito del Cagliari, che vincendo a Sassuolo ha conquistato l’aritmetica salvezza.
E se è vero che fortunatamente negli ultimi anni la cultura sembra essere cambiata, sarebbe ipocrita pensare che non ci sia differenza tra l’affrontare (in trasferta) una formazione già salva ed una, invece, che si sarebbe presentata all’appuntamento con l’acqua alla gola. Non solo. Il fatto che la squadra di Ranieri non abbia più niente da chiedere al campionato infatti permette alla Lega di poter disporre l’anticipo senza grandi problemi.
Per questo già oggi ci sarà un contatto con le due società per stabilire se far disputare il match venerdì (forse alle 18) o addirittura, ed è un’ipotesi sempre più probabile, giovedì. Un vantaggio non da poco pensando a quella che è diventata ovviamente la sfida dell’anno del 29 maggio perché vorrebbe dire poterla preparare con una settimana (quasi) piena a disposizione. Certo, ciò non significa che i viola possano affrontare a cuor leggero i prossimi due impegni di campionato e basta guardare la classifica dopo la vittoria del Torino sul Milan per capire perché: Fiorentina ottava a quota 54 e con una partita in meno, Toro nono a 53 e Napoli decimo con 52 punti.
Ciò vuol dire che agli uomini di Italiano, essendo in vantaggio negli scontri diretti sia con i granata che con gli azzurri, mancano due punti per esser certi di partecipare alla prossima Conference. Vincere a Cagliari insomma vorrebbe dire chiudere i conti, rendendo di fatto inutile il recupero del 2 giugno con un’Atalanta si già qualificata per la Champions ma che, considerando i rapporti, difficilmente farà sconti. Nel mezzo, appunto, la finale di Atene.
La gara alla quale tutti pensano da quella maledetta serata di Praga e che nella testa di mister e giocatori è già iniziata da un po’. Per questo il mister sta portando avanti un turnover scientifico, con l’obiettivo di presentarsi al faccia a faccia con l’Olympiakos nelle migliori condizioni possibili. Calcoli che incideranno anche sulle scelte per la sfida cin Sardegna ol Cagliari, nella quale si vedrà una squadra molto diversa da quella che si giocherà la coppa.
Del resto, arrivati all’ultimo chilometro, non ci sono alternative: serve l’ultimo sforzo, e ogni singolo giocatore deve tirar fuori tutto quello che gli è rimasto nel serbatoio.