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Cacciatore: “Duncan mi parla molto bene di Italiano. Sabiri ha grandi qualità, perfetto sulla trequarti”
L’ex terzino: “Dodo? Il campionato italiano è molto diverso da quello ucraino, magari era abituato solo ad attaccare. Ha bisogno di tempo”
Fabrizio Cacciatore, ex difensore e attualmente allenatore del Caldiero (Serie D), è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno. Queste le sue dichiarazioni: “Italiano? Ha dimostrato di essere un grande allenatore, la sua scalata verso la Serie A parla chiaro. A me piace il suo modo di giocare e di interpretare le partite. Sento Duncan, mi ha parlato molto bene del mister. È un esempio da prendere”.
SU DUNCAN. “E’ un buonissimo giocatore, ha grandi caratteristiche, sa giocare a calcio e ha dinamismo. Dipende solo da cosa chiede Italiano ai suoi centrocampisti. Quest’anno sta trovando un po’ meno spazio, ma la Fiorentina ha grandissimi giocatori a centrocampo, la competizione è alta”.
SULLA STAGIONE VIOLA. “Gli impegni europei portano sicuramente via qualcosa, lo vediamo anche nelle grandi squadre, soprattutto se non hai una rosa ampia. La Fiorentina ha una squadra importante, può giocare bene entrambe le competizioni. Magari era tanto che non era in Europa e quindi qualcuno può aver pagato il doppio impegno”.
SU SABIRI. “Lo conosco dai tempi di Ascoli. Ha grandissime qualità, ha grandi margini di miglioramento. E’ arrivato in Serie A quasi da sconosciuto, quest’anno la Samp sta facendo fatica ed è normale che tutti siano più in difficoltà. Quest’anno poi lo conoscono e quindi è un’ulteriore difficoltà, ma resta il fatto che ha grandi qualità. Ruolo? Per come gioca ora la Fiorentina, potrebbe giocare tranquillamente dietro la punta. Quello è il suo habitat naturale”.
SU CRAGNO. “Ale ha fatto grandi cose a Cagliari, tanto che aveva conquistato la maglia della Nazionale. L’anno scorso è stato un anno particolare per i sardi, una di quelle annate in cui va tutto storto. Però le doti di Cragno non si discutono, quest’anno a Monza sta trovando poco spazio e non essendo all’interno non riesco a capire le dinamiche, però è un portiere importante”.
SU DODÔ. “La difficoltà è l’approccio al calcio italiano. Viene dal campionato ucraino, non è la stessa cosa, non è facile calarsi nei meccanismi del nostro campionato. Soprattutto per un difensore brasiliano, che magari allo Shakhtar era abituato solo ad attaccare e qui deve anche difendere tanto. Sta facendo un buon campionato, ha bisogno di tempo per abituarsi a un campionato molto tattico come il nostro”.
