Caccia alla gara perfetta per la Fiorentina, come all’andata. Iachini prova a lasciare il suo regalo d’addio a Firenze. Per Commisso, contro la Juve, conta di più
Fiorentina-Juventus non è una partita come le altre. Non mette in palio solo tre punti, come ogni altra gara. Per Firenze conta di più. I motivi, ormai, sono noti. Anche se non è più la partita dell’anno che poteva salvare una stagione intera, come un po’ di tempo fa, la rivalità è comunque forte.
CONTA DI PIU’. Lo sa bene Beppe Iachini, che di sfide con i bianconeri ne ha giocate diverse da calciatore viola, dall’89 al 94, non tirando mai indietro la gamba per nessun motivo, anzi. Lo sa bene anche Rocco Commisso, che in questi giorni ha scoperto tutti i lati negativi della famiglia Agnelli per la vicenda Superlega e fondi, dopo aver provato a dimenticare, senza grande successo, quella di Chiesa. Lo sanno bene anche i calciatori, che all’andata furono sommersi di affetto dopo uno 0-3 storico, e che adesso hanno la possibilità di portar via ulteriori punti ad una Juventus meno corrazzata che mai.
PRIMA E ULTIMA VOLTA. Iachini, da tecnico, non è ancora riuscito a togliersi lo sfizio di batterla una volta. Sa bene che il suo futuro, al 99,9%, non sarà ancora sulla panchina viola. Ma ha tutta la voglia di provare a fare di questo Fiorentina-Juventus una sorta di prima (personale) – ultima (da tecnico viola) volta. La sua missione è chiara: portare la Fiorentina alla salvezza. Farlo lasciando in dote una gioia, vincendo contro la Juventus, sarebbe un bellissimo biglietto d’addio, un regalo da lasciare alla città che lo ha accolto tra gli applausi e i cori ‘picchia per noi’, e che a fine stagione lascerà.
PARTITA PERFETTA. Un doppio successo con la Juventus manca dall’anno del secondo scudetto per la Fiorentina. Già portar via punti, per la lotta salvezza, sarebbe qualcosa. Servirà la partita perfetta per i viola, proprio come all’andata. La Juventus non è imbattibile, questa ancor meno del solito. Non ci sarà Chiesa, scintilla in grado di far detonare, per svariati motivi, un ardore quasi mai visto in questa stagione nei calciatori viola, come nello 0-3 di fine dicembre. Ma il clima di repulsione che si è creato attorno alla vicenda Superlega, manifestato da Ribery su tutti, potrebbe fare da contraltare. Un girone fa funzionò tutto alla perfezione. Dal gol al primo tiro in porta all’organizzazione difensiva, passando per una scellerata espulsione di Cuadrado, che dette una notevole mano alla causa viola, assieme al cinismo nel chiuderla nella ripresa. Ripetere quel canovaccio sarà impossibile. Ma provare, intanto, a sfruttare ogni opportunità davanti, evitare sbavature dietro e tirar fuori carattere e attributi in mezzo, potrebbe essere un buon viatico per tentare il colpo grosso.
Di
Gianluca Bigiotti