Il centravanti brasiliano è nel suo miglior momento da quanto è sbarcato sulle rive dell’Arno. La speranza è che la rivalità con Jovic possa far migliorare entrambi
Come scrive il Corriere Fiorentino, dopo aver segnato, al 38’, il gol del 2-0, Cabral ha messo in scena un balletto coi brasiliani Igor e Dodò che non è piaciuto né ai tifosi né ai giocatori del Verona. E nemmeno ad Amrabat, che quella piazza la conosce e che è subito corso a richiamare i compagni; come a dire: «Non è il momento di scherzare», e ci mancherebbe altro vista la posizione in classifica. Ma quel siparietto è stato importante perché ha lasciato trasparire tutta la ritrovata serenità dell’attaccante della Fiorentina. In effetti, a poco più di un anno dal suo arrivo a Firenze, Cabral sta vivendo il suo momento migliore. Dal 16 febbraio è andato in gol in quattro partite di fila: ne ha rifilati due al Braga all’andata, uno all’Empoli, un altro al Braga e infine quello di ieri al Verona. Cinque reti in quattro gare. Dieci giorni in cui ha segnato il doppio di quanto fatto fino a qui, con febbraio che è stato il mese della sua rinascita.
Le montagne russe di questa stagione, che hanno riguardato sia i singoli che il gruppo nel suo insieme, impongono una certa prudenza nelle valutazioni. Di certo il fatto che finalmente sia riuscito a togliersi di dosso un po’ di pressioni e scetticismo non può che giovare al suo rendimento. Anche per questo sarà interessante vedere chi sceglierà di schierare Italiano sabato sera col Milan, dopo una settimana di allenamenti, libera da partite europee e con tutti gli attaccanti a disposizione. Anche perché pure Jovic ultimamente era tornato a segnare ed è addirittura diventato il miglior marcatore della Conference League.
I due se la stanno giocando proprio testa a testa, appaiati a 10 gol segnati in questa stagione tra le varie competizioni. Jovic è l’uomo delle coppe (il serbo vanta già 6 centri in Conference League, due dei quali nell’andata del playoff col Braga), Cabral il miglior marcatore della Fiorentina in campionato (5 centri). Uno è più bravo con la palla tra i piedi, l’altro ha la fisicità del «vero» numero 9 e può sfruttarla, come fatto col Verona, sui calci d’angolo e con i tanti cross che gli esterni mettono in mezzo.
La speranza, insomma, è che la rivalità possa far migliorare loro stessi e di riflesso anche la Fiorentina. Oltre al fatto che per reggere cinque partite in quindici giorni serviranno le forze di entrambi. Comunque sia ieri sera, con la sua rete, Cabral ha virtualmente chiuso la sfida e permesso ai viola di superare il momento più buio in serie A, e rinunciare a un attaccante che ha finalmente trovato continuità non è semplice per nessun allenatore.
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Redazione LaViola.it