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Cabral e i miglioramenti a livello fisico. Grande voglia di segnare: tanto sacrificio e un gol annullato

Cabral

L’urlo di gioia strozzato, le occasioni e quella corsa vana al 94′. Il brasiliano ha aiutato la squadra pur senza fare gol

Tutti gli occhi erano puntati su di lui, al ritorno in campo da titolare due mesi dopo l’ultima (e unica) volta. Non ha segnato, ma i progressi sono stati evidenti. Dalla Lazio all’Empoli, sempre al Franchi, Arthur Cabral è partito non benissimo ma alla fine ha dato il suo supporto ai compagni. Certo, un attaccante si giudica spesso dal gol, e questo non è arrivato. Ma anche mister Italiano a fine partita era soddisfatto: “Cabral bene: i primi 10 minuti era un po’ teso, poi si è sbloccato. Dentro l’area potevamo sfruttarlo meglio, ma mi è piaciuto. E’ anche venuto a rincorrere gli avversari”. Tanta voglia di aiutare la squadra, di segnare. Due episodi nel recupero fotografano bene questi due aspetti: la rincorsa a metà campo a recuperare palla sull’avversario sulla linea del fallo laterale, e quello scatto di 40-50 metri nella speranza che Sottil lo servisse al 94′. Corsa vana, perché poi l’esterno viola è andato a farsi chiudere da Vicario. Con il brasiliano che si è disperato perché già sperava di poter esultare sotto la Fiesole.

IL GOL ANNULLATO. Quell’esultanza rimasta in gola sulla rete che Cabral avrebbe pure trovato, prima che l’arbitro annullasse (giustamente) per fuorigioco in partenza di Saponara. Uno degli spunti della partita del brasiliano, che nel primo tempo ci ha provato prima quando, in campo aperto, lanciato verso Vicario, ha affrettato la conclusione (a lato), poi quando di testa non è riuscito ad impegnare il portiere. Alta infine una sua girata in equilibrio precario. Anche nella ripresa, quando si è sciolto a livello di prestazione e di supporto alla manovra, ha provato in tutti i modi a farsi notare (negli occhi la situazione in cui un avversario, nel tentativo di rubargli palla, è finito per ‘rimbalzare’ sul fisico del brasiliano). Senz’altro si è fatto apprezzare per il suo lavoro per la squadra, per la voglia, per lo spirito di sacrificio. Insomma, non è stata una prestazione magari esaltante, ma neanche anonima.

CRESCITA FISICA. E la sua crescita è soprattutto fisica, come aveva annunciato Italiano alla vigilia. Detto dei due allunghi nel recupero che confermano la capacità di sprintare anche a fine partita, nei 99′ giocati Arthur Cabral ha percorso 10,372 chilometri, terzo tra i viola dopo Venuti e Castrovilli: il fatto che il centravanti torni ad essere tra i giocatori a correre di più è senz’altro un bel segnale per Italiano. Ma non solo, perché Cabral è stato il migliore tra i viola per velocità in ‘sprint’ (33,71 km/h, altro ottimo dato) e il 2° per velocità in ‘run’ (la corsa ad andatura media, con 10,83 km/h). Insomma, anche nei numeri i progressi sono evidenti. Nella sua gara quindi 3 tiri totali, 1 fallo subito (quello che ha portato al primo giallo di Luperto, alla fine decisivo – e contestato) e 3 recuperi difensivi, con 28 palloni giocati. Se Italiano attendeva risposte, il brasiliano le ha date soprattutto a livello fisico e nel gioco di squadra, specie nella ripresa. Chiaro, c’è ancora (molto) lavoro da fare, ma la prova complessiva di Arthur Cabral non è certo da buttare.

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