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Cabral, cresce la condizione ma il gol non arriva. Periodo difficile a livello psicologico

Anche ieri tanta volontà ma un errore pesante davanti al portiere. Il brasiliano ancora a secco, turbato dalle voci di mercato. Ma il club è sicuro che si sbloccherà

L’aria francese, stavolta, non ha portato bene alla Fiorentina. Dopo il successo di mercoledì a Bastia, i viola hanno scelto di alzare il tiro nel loro sesto test precampionato ma hanno finito per sbattere contro il muro alzato dal Monaco (sesto in Ligue 1 e reduce dal successo per 1-0 a Empoli), pareggiando per 1-1 al Franchi e interrompendo così la striscia di cinque vittorie di fila che durava da inizio mese. Una prova a luci e ombre quella dei viola, che se da un lato ha evidenziato un discreto stato di forma dei giocatori di Italiano (il calo di tensione della ripresa, visto il ritmo delle amichevoli, è comprensibile), dall’altro ha fatto finire sul banco degli imputati di nuovo le punte, in particolare Cabral. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

A SECCO. E dire che a rompere gli indugi della partita era bastato uno schema su calcio di punizione al quarto d’ora, con Ranieri bravo a mettere alle spalle di Nubel dopo l’iniziale parata del portiere. A lanciare più di qualche perplessità sono state però le prove tanto del brasiliano quanto di Jovic, tra i pochi a non essere ancora finiti nella lunga lista dei marcatori di dicembre (dodici). L’ex Basilea, con i 90’ di ieri, è infatti salito a quota 301’ di digiuno da gol e, pur al netto di uno stato di forma in miglioramento, è apparso ancora poco sereno e cattivo al momento di concludere in porta. Prova ne sia il diagonale che poco dopo l’ora di gioco il numero 9 ha spedito sul fondo da buona posizione, non riuscendo a riportare in vantaggio la Fiorentina che 3’ prima si era vista raggiungere da un tocco in area piccola di Boadu.

FASE DIFFICILE. Questione di tempo, sussurrano dal club viola: prima o poi King Arthur si sbloccherà. Lecito attendere, dunque, per quanto il sospetto ora è che al di là di forma e doti tecniche quello legato al brasiliano sia anche un problema di mentalità. Quelle che Cabral si è da poco messo alle spalle sono state del resto settimane difficili sotto il profilo psicologico: le voci di mercato (una su tutte, quella dell’ “impossibile” scambio con Arnautovic) hanno turbato la punta, che anche con il Monaco, al di là della punizione guadagnata in occasione dell’1-0, ha fatto poco.

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