L’avventura alla Fiorentina di Boateng finisce qua. Passa al Monza in B. Da possibile leader a esubero, le premesse erano ben altre
PREMESSE. Boateng-Fiorentina, è finita. Prince passa al Monza, in B. Le premesse con cui era arrivato a vestire la maglia viola erano tutt’altre: “Prendo la maglia numero 10. Una maglia importante a Firenze perché l’hanno indossata giocatori fortissimi. L’ho presa perché son venuto qua per fare grandi cose, non per scherzare” disse in fase di presentazione l’ex Sassuolo. “Boateng rappresenta il bello, come Firenze” disse di lui il ds Daniele Pradè, che lo volle con forza portandolo a Firenze per un milione di euro versato ai neroverdi, e con un ingaggio da 1,2 milioni di euro netti all’anno per due anni di contratto. Venne preso anche per dare una mano ai tanti giovani con cui si presentava ai nastri di partenza quella Fiorentina, come disse lui stesso: “Ci sono tanti giovani da far crescere e questa è una motivazione importante per me”. Innegabile che il suo innesto fu deciso anche per questioni di visibilità, data l’elevata popolarità di cui godeva e gode lo stesso Boateng, e che poteva permettere alla neonata Fiorentina di Commisso di ‘utilizzare’ la sua immagine nel mondo, un po’ come fatto con Ribery che tuttavia ha avuto tutt’altro impatto sul campo. E sullo spogliatoio.
DECLINO. In panchina c’era Montella, e la Fiorentina partì col 4-3-3 e Boateng centravanti a giocarsi una maglia con Vlahovic in attesa del recupero di Pedro. Il gol con il Napoli alla prima giornata lasciava presagire buone cose, il palo col Sassuolo fu invece il suo ultimo acuto prima di sparire nelle gerarchie di Montella prima e Iachini poi. A gennaio finì subito nella lista dei partenti, trovando nuova sistemazione in prestito al Besiktas. Tornato a Firenze era ormai stato messo pubblicamente alla porta: “l’unico che non rientra nel progetto tecnico al 100% è Boateng” ha detto Pradè in sala stampa. Col fardello di un ingaggio pesante, il rischio di non trovare una nuova sistemazione c’era, alla fine è arrivato il Monza.
FLOP. Quello che doveva essere uno dei leader dello spogliatoio si è ritrovato presto ad essere un esubero. E quando nel corso dei mesi lo stesso Pradè ha parlato di ‘abbiamo capito tante cose, anche sulle qualità di alcuni calciatori’ si riferiva anche allo stesso Boa, che ha sempre mal digerito le panchine con Montella ritenendosi più forte degli spazi che gli venivano concessi. Per questo la Fiorentina e Iachini hanno deciso di mandarlo altrove. Neanche lo stretto rapporto con Ribery ha fatto cambiare opinione. 685’ in campionato e 90’ in Coppa Italia dopo, con 1 gol a referto, l’avventura di Boateng alla Fiorentina finisce qui. Le casse viola si alleggeriscono così di un ingaggio pesante e lo spogliatoio di un esubero che non rientrava più nei piani di Iachini. La sua avventura può definirsi come il più classico dei ‘flop’, che ha inciso a bilancio per circa 4 milioni di euro tra cartellino e ingaggio lordo.
Di
Gianluca Bigiotti