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Buscè: “Fazzini è pronto per il salto in un club come la Fiorentina. Ha qualità importanti”
Le parole dell’ex giocatore dell’Empoli sul possibile trasferimento del giovane talento alla Fiorentina
L’ex giocatore dell’Empoli Antonio Buscè ha parlato a TMW del possibile arrivo di Jacopo Fazzini alla Fiorentina. Ecco le sue parole: “Credo che sia pronto al salto verso i viola. Ha fatto vedere il giocatore che è, anche quest’anno in cui ha dovuto superare qualche problema fisico. Nel momento in cui è rientrato e ha ripreso la condizione, nelle ultime 7/8 partite ha fatto 5 gol. Questo la dice lunga sul valore che ha questo ragazzo. Quando sta bene sotto l’aspetto fisico, riesce a fare delle ottime partite e delle cose in campo che alla sua età pochi giocatori fanno. Credo che possa essere la condizione giusta approdare in un club dove hanno altre ambizioni”.
LA TENUTA MENTALE. “Io credo che ogni giocatore, quando fa gli step successivi per alzare il livello, debba abituarsi anche a questo sennò si rimane sempre in quel bivio. Fazzini l’ho visto anche l’altra sera in Under 21: ha toccato 100 palloni e ha cercato sempre di determinare, nella partita e nelle giocate. Credo che, per crescere, un giocatore debba fare questo step. Ho avuto la fortuna di allenarlo da piccolino, quando aveva 13/14 anni: si vedeva che era un ragazzo portato per diventare un giocatore importante a livelli importanti. I giocatori bravi devono fare questo: per crescere, devono accettare di andare in società dove ci sono 30.000 persone allo stadio e dove ricevi anche qualche fischio e qualche critica in più. Un giocatore forte non lo è solo in campo sotto l’aspetto tecnico, ma anche sotto l’aspetto mentale. Credo che Fazzini non abbia questo problema: fin da piccolo, ha sempre dimostrato di avere la testa più grande rispetto all’età che aveva e lui è consapevole di questo”.
I TEMPI DELLE GIOVANILI DELL’EMPOLI. “Io l’ho allenato 3 anni e in 3 anni con Fazzini abbiamo vinto 2 titoli nazionali: Under 16 e Primavera. Insieme a Fazzini, altri talenti che l’Empoli piano piano ha mandato su in prima squadra e adesso fanno carriere straordinarie. Quando hai un talento tra le mani, te ne accorgi. La difficoltà è il campo sotto l’aspetto tecnico, ma anche al di fuori del campo dove questi ragazzi crescono, arrivano ad un’età un po’ particolare e se non hai la testa sulle spalle ti perdi. Il ragazzo che ha la testa sulle spalle lo vedi subito, perché raggiunge quell’età e continua a fare quello che faceva a 13/14 anni. Fazzini, quando l’abbiamo portato in Primavera, era sotto leva: tuttavia, quando lui era in campo, sembrava un giocatore che aveva una testa con qualche anno in più rispetto a giocatori già in età da Primavera. Lì conta l’aspetto tecnico e in campo lui ti dava qualcosa in più sotto tutti i punti di vista. Non mi meraviglio che Fazzini, dopo appena un paio d’anni in prima squadra ad Empoli, sia stato adocchiato da club importanti. È stato uno di quei ragazzi che ha dimostrato di poter stare a quei livelli”.
SUL RUOLO. “Lui è un giocatore che, se gioca da mezzala e parte un po’ più lontano dalla porta, è molto molto bravo. Ha bisogno di guardare il campo, di vedere i compagni e la porta avversaria. Può anche stare 15/20 metri più avanti, ma non è la caratteristica di Fazzini: è bravo a inserirsi, a capire i tempi di gioco, a smarcarsi e a capire dove andare ad occupare lo spazio che lasciano i compagni. Quando giocava con me, quello era il suo ruolo: lui ama partire da mezzala, per poi diventare un trequarti aggiunto o un esterno che va a sinistra per poi rientrare dentro al campo per ricevere palla. È molto bravo anche nell’uno contro uno, sa spostarsi la palla e metterla dentro con qualità. Lui faceva questo: a volte, senza dire nulla di tattico sulla posizione, andava a trovarsela da solo. Per un giocatore, è un qualcosa che è un valore aggiunto: senza dire dove posizionarsi, sa dove deve andare. Io li chiamo talenti”.
COSA DEVE MIGLIORARE. “Quando si alza lo step, il migliorarsi è all’ordine del giorno. Anche lui lo sa, il migliorarsi tutti i giorni è una crescita che deve avere. È in un’età giusta e, fra un anno o due, diventerà quasi un giocatore completo. Alzando lo step, si alza la difficoltà: la Fiorentina gioca in Europa e ha una mentalità diversa rispetto ad una squadra come l’Empoli, che in Serie A punta a salvarsi. Credo che debba migliorare in tutto, come ha fatto vedere in questi due anni che non era più un giocatore da Primavera. È diventato un giocatore da prima squadra a Empoli e ora, con questo passaggio alla Fiorentina, credo che diventerà un giocatore da Fiorentina. Non mi meraviglio: la crescita di questo ragazzo è stata esponenziale, le sue qualità le ha migliorate e può crescere ancora molto a livello fisico, di maturità e di esperienza. È un 2003, anche se da altre parti i 2003 giocano a livello internazionale. Credo che sia l’età giusta per andare a fare qualcosa di diverso”.
