Le prime dichiarazioni da dirigente viola dopo l’annuncio ufficiale
Il nuovo direttore tecnico della Fiorentina, Nicolas Burdisso, ha parlato al canale mediatico viola:
“L’impatto è stato bellissimo, soprattutto perché conoscevo la città visto che ci sono venuto tante volte a giocare. Quando mi hanno parlato di questa opportunità, per me è stata più che altro una sfida anche per la mia crescita, in una città dove si sente il calcio in una maniera diversa: sono stati 10-15 giorni intensi e belli”.
RUOLO. “Sono responsabile tecnico dentro la società, devo collegare i bisogni della Prima Squadra, che è quello su cui ci stiamo concentrando, del settore giovanile e dell’area scouting. A livello tecnico devo essere io a proporre i nomi, a vedere e pianificare il lavoro di successione dei giocatori che possono essere utili al settore giovanile e che possono arrivare in Prima Squadra e anche cercare talenti in tutto il mondo. Il discorso dell’area tecnica è molto legato a quello che mi piace fare all’interno di una società bellissima come la Fiorentina”.
GONZALEZ. “L’operazione più importante della storia della Fiorentina, parla da sola. Mi hanno chiesto il mio parere prima che succedesse il tutto e ho dato il mio parere tecnico e a livello generale e culturale rispetto a ciò che potrebbe dare un giocatore come lui in questo momento alla Fiorentina. Guardavo il grandissimo Gabriel Omar Batistuta con questa maglia, quindi ci auguriamo tutti di aver portato un giocatore con quel mito”.
ARGENTINA-FIRENZE. “La cosa più importante è costruire una squadra che rispetti ciò che è sempre stata la Fiorentina, per poi essere competitivi e vincere la domenica che è ciò che conta di più”.
OBIETTIVO. “Ho iniziato il mio percorso da dirigente 3 anni fa con un anno di gavetta molto intenso in Sudamerica, in casa mia, al Boca Juniors, ma questa sfida diventa importante perché c’è tanto da fare, ho tantissime idee e tantissima voglia. La sfida più importante per me è quella di gestire, di essere qui, di dare la mia consulenza e di essere una risorsa per il club”.
LAVORO. “Mi piace poco parlar, preferisco lavorare: ho sempre fatto così. Sono sempre stato un leader dentro lo spogliatoio e un ragazzo dentro lo spogliatoio. Voglio essere una risorsa per il mister, per i calciatori e per la società: dobbiamo assolutamente avere un progetto, una pianificazione che va legata al modo di giocare e a cosa vogliamo imporre in campo. Da lì partono tantissime idee che dobbiamo e possiamo sviluppare. E’ un orgoglio per me e una grande possibilità”.
Di
Redazione LaViola.it