Rassegna Stampa
Bucchioni sulla Gazzetta: “Fiorentina delusa, ma non serve una rivoluzione”
La Fiorentina e Palladino devono ripartire dai talenti che hanno già in casa (e non perdere Kean)
Lo strano caso della Fiorentina e di mister Palladino. Potremmo anche sintetizzarla banalmente così la stagione della squadra viola, scrive Enzo Bucchioni nel suo editoriale sulla Gazzetta dello Sport. Come si fa a battere l’Inter per 3-0, la Juve, la Roma, la Lazio, l’Atalanta, il meglio del campionato, per poi perdere con il retrocesso Monza, con il Venezia come lunedì scorso, il Verona, o lasciare punti a Empoli e Parma? Va bene che il calcio è folle, ma qui siamo andati oltre. E così nel giro di poche settimane la Fiorentina è passata dal lottare stabilmente per la Champions al 9° posto, senza l’Europa. […]
E adesso? Che fare? La ricetta nazionalpopolare alimentata da delusioni e frustrazioni, è sempre la stessa: tanti rivoluzionari, pochi pompieri. Del resto non sarebbe Firenze se non si dividesse su posizioni estreme. Ma è davvero tutto sbagliato, tutto da rifare? Una risposta condivisibile l’ha data Pradè: questo è il momento della riflessione e del confronto. È evidente che alcuni errori siano stati fatti, vanno capiti, corretti e risolti, è da lì che bisogna ripartire. Ci sono scelte nette da fare, ma la strada è tracciata. La squadra è competitiva, l’ha dimostrato, è piena di qualità e personalità: la Fiorentina deve rilanciarsi confermando De Gea, Kean, Gudmundsson, Fagioli, Dodo, Gosens. I suoi tanti talenti. Trattenerli senza l’Europa è sicuramente più complicato, ma l’ambizione di Commisso è la chiave di tutto.
È faticoso immaginare una Fiorentina competitiva senza i gol di Kean. Ha una clausola da 52 milioni che vale dal 1° al 15 luglio e tanti squadroni lo stanno corteggiando, ma cambiare a un anno dal Mondiale potrebbe essere un errore. A De Gea sarà proposto il rinnovo almeno per un’altra stagione. Gosens è già stato riscattato, Fagioli lo sarà per 19 milioni. Più complicato disegnare l’orizzonte di Gudmundsson. […]
La palla, ovviamente, passa a Palladino. […] La Viola andrà avanti con lui, crede molto in questo giovane tecnico, ha investito su di lui, in società sono convinti che diventerà un grande: un anno di rodaggio gli servirà a crescere. Le delusioni non cambiano i programmi. Ovviamente meglio se con Kean e tutti gli altri.