Storia di riscatto e riconoscenza, a Firenze è tornato grande. Nessuno ha affondato il colpo nei discorsi con l’agente: non era convinto di andarsene
A volte 15 giorni sembrano infiniti. Basta chiedere ai tifosi della Fiorentina che per due settimane, e fino alla mezzanotte di ieri, sono rimasti appesi a un’angosciosa clausola rescissoria che minacciava di portare Moise Kean lontano da Firenze per 52 milioni. Ora che il tempo è scaduto e nessuno ha pagato, siamo a chiederci il perché. Perché il mercato non si è scaldato per uno come Kean, 25 anni, reduce da una stagione da 25 gol, a un prezzo che sembrava un affare? La risposta è dentro a un’insolita e bella storia di calcio e di cuore, che ci ha raccontato lo stesso Moise la sera della presentazione della nuova stagione al Viola Park: in sostanza voleva restare a Firenze. Ma l’avevano già capito tutti gli intermediari che si sono avvicinati al procuratore di Kean con delle proposte. Non era il caso di stringere. Non era il caso di affondare. Troppi dubbi, troppi se, troppi ma. Così scrive Enzo Bucchioni su La Gazzetta dello Sport.
C’era qualcosa di strano che consciamente o inconsciamente teneva e tiene incollato Kean alla Fiorentina come un Vinavil: la riconoscenza. La riconoscenza nel calcio? Detta così viene quasi da sorridere. Eppure il giocatore è stato chiarissimo: «Sono davvero motivato ad andare avanti. La Fiorentina mi ha sempre dato una mano e aiutato. Adesso è bene tornare con una nuova motivazione e dare sempre il meglio per la Viola». Riconoscenza e convenienza. Kean è un ragazzo particolare e lo sappiamo. Estroso e sensibile. Imprevedibile e tenero allo stesso tempo. Firenze è il posto che gli ha ridato il sorriso, la Fiorentina è la squadra che l’ha fatto diventare grande, Kean non l’ha mai dimenticato neppur davanti ai petrodollari e all’unica proposta vera e concreta che gli è arrivata dall’Al-Qadsiah: circa quindici milioni netti per quattro anni.
PIOLI E GATTUSO. Ora che il suo ombelico del mondo l’ha trovato e si chiama Fiorentina sarebbe stato un errore lasciarlo. Naturalmente oltre alla riconoscenza c’è pure una nuova proposta della Fiorentina disposta a rinnovare il contratto fino al 2030 con l’ingaggio raddoppiato, vicino ai 5 milioni con i bonus. In attesa della firma e a proposito di felicità, la decisione di Kean agevola anche il lavoro di Pioli, che vuole dare una personalità nuova alla Fiorentina ripartendo proprio da lui. Tra averlo e non averlo c’è una bella differenza, ovviamente. Lo sa bene anche Rino Gattuso che per questa decisione è pronto a coccolarsi Kean: la maglia numero nove azzurra è sua. Insieme vogliono conquistare il mondiale. E pazienza se invece qualcuno come Retegui ha preferito le ricchezze d’Arabia.
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Redazione LaViola.it