Rassegna Stampa
Bucchioni su Gazzetta: “Pioli, la Fiorentina e una rivoluzione che non decolla”
La sensazione è che questo gruppo fatichi a seguire Pioli su una strada diversa da quella di Palladino
Sembra lontano anni luce quel giorno di luglio quando Max Allegri dimenticò la Fiorentina dai pronostici per la Champions e Stefano Pioli, contrariato, lo scrisse in grassetto sulla lavagna del Viola Park, scrive Enzo Bucchioni nel suo editoriale sulla Gazzetta dello Sport. Una mossa per stimolare l’orgoglio e la reazione dei suoi giocatori. A ripensarci oggi, Allegri aveva ragione. E la reazione, se c’è stata, è andata nella direzione contraria. La Fiorentina è dentro un buco nero, da possibile sorpresa, tra sogni e ambizioni, si ritrova in zona retrocessione, sul “carro scopa” del campionato. […]
Che succede? Nonostante su Pioli la società abbia puntato molto, l’abbia convinto a lasciare l’Arabia per provare a vincere, oggi nel mirino c’è lui, un allenatore senza certezze, che cambia modulo e giocatori in continuazione, ma la squadra non migliora. La sensazione è che questo gruppo fatichi a seguirlo su una strada diversa da quella di Palladino. Passare da un calcio basico, difesa bassa, lancio lungo a Kean “pensaci tu”, alla costruzione dal portiere, con pressing, recupero alto, gestione della palla e verticalità, è una rivoluzione non riuscita. Almeno per ora. Ma in situazioni gravi come questa è logico ipotizzare pure che qualche giocatore sia stato sopravvalutato. Rocco Commisso ha speso 92 milioni pensando di aver fatto una grande squadra per presentarsi con il vestito buono la prossima estate alla festa del centenario, magari con un trofeo in mano. La realtà e un’altra. […]
Ricordiamoci però che il pallone è pieno di storie simili e senza tornare a Sacchi, salvato da Berlusconi, l’inizio di Gasperini all’Atalanta fu altrettanto disastroso: 3 punti in 5 partite. All’epoca erano in tanti a chiederne l’esonero, sappiamo come è andata a finire. Oggi nel mirino c’è Pioli. A Firenze circola già l’identikit del perfetto successore, è un vicino di casa, tifoso viola: Luciano Spalletti. Per ora la Fiorentina non ci pensa, difende Pioli con fermezza, ha tre anni di contratto e lo lasceranno lavorare. Ma verosimilmente saranno il Sigma Olomuc giovedì, poi Roma, Milan, Bologna e l’Inter in campionato a disegnare il futuro dell’allenatore e di una società, che da troppo tempo insegue una gioia sempre rimandata.