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Rassegna Stampa

Brutta, sporca e cattivissima. Folle Italia, Kean trascina Gattuso

Partita pazza contro Israele, lo spirito di Moise incarna la grinta del nuovo ct. I gol delle punte per il nuovo corso azzurro

Brutta, sporca, cattivissima come vuole il ct Gattuso. Ma infinita, con un cuore immenso e la voglia di lottare, inseguire ogni pallone, recuperare, segnare cinque volte e vincere nel recupero una partita folle, impossibile, senza senso. L’Italia batte Israele 5-4, eliminando almeno il problema terzo posto e continuando la disperata rincorsa alla Norvegia. Sempre più difficile, perché alla fine migliora di un solo punto la differenza reti e oggi Haaland e soci, salvo sorprese, allungheranno ancora contro la Moldova. Ma siamo vivi. Siamo squadra. Undici Gattuso che non si arrendono, scrive La Gazzetta dello Sport.

IL MIGLIORE. Kean (due gol) e Tonali (il 5-4 che nessuno più sognava), meravigliosi, hanno tenuto in piedi una barca con tante falle. Retegui ha servito tre assist. Raspadori è entrato e ha infilato il 4-2 dopo due minuti. A bersaglio anche Politano. Locatelli ha colpito una traversa. Però ci siamo anche fatti due autogol evitabili e abbiamo dato la sensazione che, ad ogni attacco israeliano, si potesse capitolare. Mille contraddizioni. Anche Gattuso, con il suo 4-4-2 mobile, non ha convinto del tutto. Però la formula del doppio 9 è un’intuizione da coltivare. Dieci gol in due partite dalle punte, 3 Kean, 2 Retegui, 2 Raspadori. E poi i giocatori danno l’anima per lui, con Spalletti purtroppo non succedeva. Questo è il risultato più prezioso di questa pazza notte di Debrecen.

PARTITA PAZZA. Dopo l’autogol di Locatelli comincia lo show di Kean: l’1-1 a fine primo tempo, assist di Retegui, da fuori, preciso al millimetro, è un sollievo spettacolare. Ma ancora nessuno immagina la pazzia della ripresa. Succede di tutto e la partenza è di Israele. Loro hanno tre gran bei giocatori, i due trequartisti Biton e Solomon e il centrocampista di regia Dor Peretz. Non abbiamo la stessa tecnica, ma più cuore e mentalità. Peretz firma il 2-1 ma, neanche due minuti dopo, Kean vola su una palla lunga di Dimarco sfiorata da Retegui (secondo assist) ed è 2-2 immediato, bellissimo, potente. Israele perde ritmo, ora dominiamo, li schiacciamo e ancora Politano, sempre servito da Retegui, infila il portiere. Dal 3-2 al 4-2 di Raspadori, sotto rete ancora alla Paolo Rossi, servito da Frattesi, sembra fatta. Illusione. Bene i due nuovi, bene Cambiaso, non bene Orsolini che perde palloni, ma siamo noi a perdere la bussola collettivamente e, tra il 42’ e il 44’ della ripresa, ne prendiamo due: prima un altro autogol, di Bastoni, poi il bravissimo Dor Peretz. Siamo 4-4. Ma l’Italia non va nel pallone. Preso il gol, riparte in velocità e, neanche due minuti dopo, Tonali, il giocatore più internazionale che abbiamo (con Kean), infila un gol impossibile dall’angolo sinistro, com’è impossibile tutta la partita. Ma prima e dopo Donnarumma salva due volte, anche Di Lorenzo si sacrifica sulla linea.

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