Bella cavalcata e sosta preziosa per preparare il rush finale. Con il Lecce poteva essere la classica trappola, ma la squadra ha superato l’ennesimo esame.
I numeri sono lì a testimoniare il momento. Nono risultato utile consecutivo tra campionato e Conference League. Settima vittoria consecutiva nelle due competizioni. Quarta di fila in Serie A. Secondo clean sheet consecutivo in Serie A che mancava da quasi due anni. Quarti di Finale di una competizione europea. Semifinale di Coppa Italia da giocare contro la Cremonese. E finalmente anche una classifica raddrizzata (almeno in parte) in campionato. Insomma, la Fiorentina arriva alla sosta di marzo come meglio non poteva. Tornerà in campo il primo di aprile a San Siro contro l’Inter, quando comincerà un mese pieno zeppo di impegni su tutte le competizioni. Era quello che voleva la Fiorentina. E’ quello che sognano tutte le squadre. Essere vivi su tre fronti ad aprile non è per niente semplice.
Consapevoli delle difficoltà di una stagione tribolata, oggi la Fiorentina si gode un momento di puro orgoglio. La partita contro il Lecce era la più difficile, temutissima da Italiano. Preparata in un allenamento, con la battaglia di Sivas sulle gambe (il terreno di gioco in Turchia non ha aiutato). La Fiorentina ha saputo adattarsi. Ha giocato una partita sporca, ma tutto sommato in controllo, rischiando poco (di fatto solo sulla conclusione di Di Francesco ad inizio ripresa). Solo notizie positive, perché i calciatori sono tutti totalmente coinvolti. Dal primo all’ultimo. Così le rotazioni sono più affidabili. Ormai non sono più un mezzo salto nel buio come potevano essere considerate ad inizio stagione.
E questa sorta di rotazione ragionata, come ha detto lo stesso Barak nel pre partita, può essere l’arma in più della Fiorentina da qui in avanti. Anche perché adesso viene il bello davvero. Dal primo al 30 aprile la squadra viola sarà in campo 9 volte con un ritmo impressionante. Si passerà dal campionato alla Coppa Italia, a metà mese s’intreccerà il Lech Poznan e la Conference League. Bello, ma dispendioso e faticoso. Per non rischiare di rimanere a fine mese con un pugno di mosche in mano ci sarà bisogno davvero di gestire le energie. Ed oggi Italiano ha imparato a farlo. La squadra digerisce bene ogni scelta. Fermarsi un attimo a respirare e poi ripartire a tutto gas. Con una prospettiva che può diventare sempre più interessante. Ma stavolta davvero.
Di
Alessandro Latini