Gran vittoria in una serata di festa. Commisso annuncia novità dopo Cagliari, ormai manca poco. Grazie a Iachini (e Prandelli), ma ora bisogna ripartire
Il sigillo salvezza arriva quando meno te lo aspetti. Calcolatrice alla mano, tre punti contro la Lazio non li avrebbe sognati nessuno. Invece il calcio è strano. Ed è bello per questo. La Fiorentina schianta la squadra di Inzaghi, in piena corsa Champions League, con la doppietta del ‘solito’ Vlahovic e si regala – finalmente – una notte da ricordare in una stagione terribile: da dimenticare.
Due acuti. Pochi giorni prima di Natale la vittoria in casa della Juventus, ieri sera al Franchi il successo contro la Lazio. La Fiorentina balza così a quota 38 punti e fondamentalmente è salva, in attesa delle partite di oggi (in particolare Benevento-Cagliari) e del turno infrasettimanale, che può segnare anche matematicamente il traguardo viola.
La partita è stata preparata bene e giocata meglio, con Iachini che ha avuto il coraggio di provare a farsi rincorrere dalle mezze ali della Lazio. Dentro dunque la qualità di Castrovilli (anziché la fisicità di Amrabat) per evitare di essere troppo bassi ed andare allo scontro fisico con Milinkovic-Savic. Mossa giusta, la chiave tattica. Brava la difesa, bravo Biraghi a spuntare in area nell’azione del primo gol. Bravo, ovviamente, Vlahovic a chiuderla. Nel mezzo poco calcio. Inzaghi se n’è lamentato a fine partita, ma fondamentalmente sono stati i suoi a picchiare come fabbri per tutto il secondo tempo.
Giusto festeggiare per qualche istante, lo ha fatto anche la squadra negli spogliatoi, ma ormai è tempo di mettere un punto e ripartire. Commisso ha annunciato novità dopo Cagliari, ormai manca poco e dunque aspetteremo fiduciosi. La Fiorentina ha centrato il traguardo minimo in una stagione nata sotto altri auspici. Lo ha detto anche lo stessso Commisso a fine partita (“Con tutti quei soldi spesi…”), ma è una certezza che ci portiamo ormai dietro da mesi. Il Presidente sa bene cosa non ha funzionato, adesso occorre ammettere gli errori ed analizzarli per non ripeterli.
Intanto, la questione Vlahovic, sta diventando sempre più centrale, perché il giovane attaccante serbo continua a segnare con una puntualità disarmante (agganciato Lukaku a quota 21, davanti c’è ormai solo Ronaldo). Commisso dovrà maneggiarla con cura, perché Vlahovic rappresenta un po’ la cartina tornasole del progetto sportivo a medio-lungo termine della Fiorentina. Una cosa è certa: rinnovo o cessione. E dopo 21 reti (fin qui) sarebbe un addio davvero doloroso.
A Beppe Iachini la Fiorentina dirà un enorme grazie, perché fondamentalmente l’ha salvata per il secondo anno consecutivo. Percorso travagliato, ma Beppe non ha tradito, con il suo calcio pratico e di rimessa. Certo, un grazie andrà detto anche a Cesare Prandelli, che nella sua parentesi in panchina ha fatto letteralmente esplodere il talento di Vlahovic. Ed oggi è inutile star qui ad analizzare una cosa o l’altra: se non avesse cominciato a segnare a raffica, sarebbero stati guai seri.
Di
Alessandro Latini