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Bove e quel Fiorentina-Inter: 65 giorni dopo sarà in panchina

La paura, il ricovero, il ritorno in panchina senza poter giocare. Le mille emozioni di Edoardo, giovedì il recuperodi quella partita maledetta

Pagherebbe di tasca propria qualsiasi cifra pur di essere in campo in quella partita. A costo di salire sulla macchina del tempo, tornare a quel maledetto 1° dicembre e fare in modo che quell’istante che ha segnato la sua carriera non accadesse proprio. E invece Edoardo Bove, nel recupero di dopodomani con l’Inter, sarà costretto ancora una volta a guardare i compagni seduto in panchina. Così scrive La Nazione.

QUELLA SERA. Lo stesso copione visto nel corso delle ultime settimane che obbligherà il centrocampista a soffrire e, al contempo, a immergersi in un vortice di domande. Una serie di sliding doors al ritmo incessante di «cosa sarebbe successo se»… se a quel 16° minuto il cuore non avesse smesso per qualche istante di battere, gettando nel terrore una tifoseria intera? Impossibile oggi avere una risposta chiara: l’unica certezza (già appurata dalle analisi svolte nel periodo del ricovero) è che allora era impossibile prevedere cosa sarebbe potuto accadere in quella notte di 65 giorni fa. Anche per questo Edoardo ha scelto di riprendere a vivere una vita normale: continuando, cioè, a frequentare il Viola Park e a studiare, apprezzando fino in fondo tutte le bellezze di Firenze.

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