Il destino bastardo sul Franchi, negli occhi ancora i drammi di Astori e Barone. La madre del centrocampista ha avuto bisogno di riprendersi
Le tribune del Franchi sono muri di ghiaccio. Un’altra pugnalata bastarda del destino… La scomparsa di Joe Barone, il 19 marzo scorso. Ieri, in coda alla formazione viola anti-Inter, lo speaker aveva annunciato, come al solito: “Numero 13, Davide Astori, il capitano!”. Dal 4 marzo 2018, maledetto giorno della morte del difensore a Udine, il popolo viola ha imparato ad applaudire al minuto 13 di ogni partita. Edoardo si è accasciato 4’ dopo, al 17’, anche lui arrivato a Firenze dalla Capitale, come Davide. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
I GENITORI. Bove era in panchina il 14 aprile scorso, a Udine, quando il compagno di squadra Evan N’Dicka crollò a terra. Con tutta l’anima ci auguriamo che la paura di ieri abbia lo stesso epilogo e che presto possiamo rivedere in campo il giovane centrocampista della Fiorentina. Di nuovo in gioco come Eriksen. Prima di tutto, lo auguriamo ai suoi genitori, Giovanni e Tanya, che ieri in tribuna hanno vissuto l’incubo di un figlio, abituato a correre tanto, che crollava a terra senza sensi. Il padre e Martina, fidanzata di Edoardo, hanno raggiunto subito Careggi. La madre ha avuto bisogno di riprendersi dall’emozione scioccante e ha raggiunto successivamente l’ospedale sull’auto del sindaco di Firenze, Sara Funaro.

Di
Redazione LaViola.it