Le dichiarazioni dell’intermediario di mercato esperto di calcio portoghese
La Fiorentina guarda in Portogallo alla ricerca di rinforzi da dare a Gattuso in vista della prossima stagione. Fari puntati su Sergio Oliveira e Jesus Corona del Porto. Il centrocampista classe 1992 è l’obiettivo principale per rinforzare la mediana e ha una valutazione di circa 20 milioni. Per conoscerli meglio, LaViola.it ha contattato in esclusiva l’agente italiano Mauro Bousquet, che da 5 anni vive in Portogallo e da 3 si è stabilito a Oporto, a pochi passi dal Do Dragao:
Può farci un identikit di Sergio Oliveira?
“È un giocatore completo ed è stato inserito tra i migliori della Champions quest’anno nonostante il Porto si sia fermato ai quarti di finale. Un 8 che può fare anche il 10, un centrocampista con tanta gamba e che calcia bene ogni tipo di piazzato. Faccio fatica a trovarne uno così in Italia. Lo scorso anno ha fatto bene, in questo si è consacrato e ha raggiunto la nazionale. Può giocare in tutte le migliori squadre di Serie A perché non c’è un giocatore con quelle caratteristiche. Un top player che non ha bisogno di adattarsi: può fare esattamente quello che ha fatto Rui Costa, anche se per l’età che ha non potrebbe essere rivenduto a quelle cifre, ma mai dire mai. Chi lo compra si sistema il centrocampo per i prossimi cinque anni”.
Nel gennaio 2020 lo aveva proposto alla Fiorentina?
“Lo avevo proposto da intermediario attraverso un altro esperto procuratore italiano, visto che io sono iscritto in Portogallo. Non solo alla Fiorentina ma anche ad altri club italiani. Era un’occasione perché per poco più di 10 milioni potevano provare a prenderlo visto che non aveva ancora rinnovato e il suo agente non era ancora Jorge Mendes. In quel momento non era titolare fisso ma era il momento di fare l’affare, oggi è il giocatore più forte del Porto”.
Oltre all’aspetto tecnico cosa l’aveva colpita per proporlo alle società italiane?
“Lui è un giocatore che anche nei momenti di difficoltà mostrava attaccamento alla maglia: da infortunato si presentava lo stesso allo stadio, si curava non solo con l’aiuto del club ma anche con Paulo Araujo, che qui chiamano ‘Dottor Miracolo’, un ex assistente medico di Villas Boas a Shangai. Qui al Porto ha rigenerato tanti giocatori da Taremi a Pepe e probabilmente meriterebbe di essere inserito in un contesto come quello del Porto. Questo per dire che non bisogna guardare solo il campo o i video, ma un giocatore bisogna conoscerlo anche fuori. È un professionista esemplare, si cura e va a fare prevenzione a spese sue per dare il 110%”.
Tatticamente dove lo collocherebbe?
“In un centrocampo a due lo vedrei come giocatore di qualità, in una linea a tre come giocava il Porto qualche anno fa da mezzala di inserimento. Sa interpretare più ruoli e bene. È un giocatore intelligente”.
Si parla di una valutazione di circa di 20 milioni?
“Chi lo prende a meno di 30 milioni fa un affare. Se lo prendono a 20 milioni è grazie alla bontà del presidente del Porto e al lavoro di Jorge Mendes”.
Jesus Corona invece che profilo è?
“Corona è il giocatore che in Portogallo ti può risolvere le partite. Un giocatore che si sacrifica e che può giocare a tutta fascia. Ha talento e finalizzazione, ma anche lui ha una valutazione di 30 milioni. Dopo Oliveira e Corona, il terzo giocatore che prenderei in questo momento dal Porto è Marchesin, il portiere che ha ereditato la titolarità di Iker Casillas”.
Di
Mattia Zupo