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Borja, Viviano, Montella e Pradè. Ed è ritorno al 2012 (tra pro e contro)

L’Aeroplanino e il ds provano a far rivivere il passato, a distanza di 7 anni. Tra amarcord, cuore e necessità di ricostruire un’identità.

Prima Vincenzo Montella, tornato con i Della Valle e confermato da Commisso. Poi Daniele Pradè, riportato a Firenze dalla nuova proprietà itallo-americana. La Fiorentina riparte dagli ultimi anni di bel calcio e ottimi risultati (al netto della parentesi Sousa, con l’idillio durato in fin dei conti solo qualche mese), quando la squadra prima stupiva e poi si imponeva tra Italia ed Europa, arrivando vicina alla Champions in campionato, e conquistando una finale e due semifinali nelle coppe. Sembra di tornare al 2012. Pradè e Montella a costruire insieme la nuova Fiorentina. Allora c’era anche Eduardo Macia, e non è un dettaglio, considerata la competenza calcistica dell’ex dg. Riuscirà il duo ex Roma a ripetere le orme (e magari migliorare) del 2012? Mai facile vivere di paragoni con il passato. E in tanti sono scettici sul doppio ritorno. Anche se adesso, rispetto ad allora, c’è un’altra proprietà alle spalle e un entusiasmo mai visto negli ultimi anni.

PORTIERE. Tra i pali, nel 2012, per riportare e trasmettere un senso chiaro di fiorentinità, la scelta andò su Emiliano Viviano. Giglio tatuato sul petto, tifosissimo viola (così come Viola si chiama la figlia), sul campo il portiere non visse una stagione felicissima. Forse anche ‘condizionato’ dal legame indissolubile con la ‘sua’ Firenze. Un rapporto con l’allenatore allora non idilliaco (poi recuperato a Genova) e il saluto già dopo una stagione, per lasciar spazio a Neto. Ora Viviano, che nel frattempo ha disputato ottime stagioni tra Sampdoria e Spal (negli ultimi 6 mesi), può tornare in viola. Il cartellino è di proprietà dello Sporting Lisbona, ma con i portoghesi il feeling non è mai nato. E la voglia di rientrare in Italia, dopo i mesi a Ferrara, è altissima. A Firenze, poi. Emiliano tornerebbe di corsa in viola, anche per riscattare quella stagione non troppo dolce. Magari per chiudere qui la carriera.

CENTROCAMPO. Non solo. Perché la Fiorentina pensa anche a Borja Valero. Altro legatissimo a Firenze, di fatto un fiorentino adottivo. ‘Il Sindaco’, lo chiamavano i tifosi. Lui si è tatuato le coordinate di Ponte Vecchio sul braccio, prima di partire per l’Inter. Non tutti presero bene la sua partenza, tra chi attaccava Corvino (per le modalità di addio ad uno dei pilastri di quella Fiorentina) e chi invece rimproverava lo spagnolo di volersene andare a Milano per ambizione personale, ‘mollando’ la causa viola nel momento difficile. Borja lasciò Firenze con tanti tifosi sotto casa che lo acclamavano, e anche il ritorno al Franchi in maglia nerazzurra è stato poi caratterizzato dagli applausi dei tifosi. Non una banalità. Anche lui ha Firenze nel cuore.

PRO E CONTRO. Viviano, classe ’85 (34 anni da compiere a dicembre), tornerebbe in viola per fare da chioccia a Lafont. Un numero 12 d’esperienza (quello che è mancato quest’anno) per far crescere quello che tanti considerano un potenziale campione, ma che nell’ultimo anno ha peccato in diverse ingenuità. Ma non solo. Perché Viviano è un portiere che ha dato garanzie negli ultimi anni, determinante alla Sampdoria come alla Spal. Insomma, anche uno stimolo importante per il francese, perché alle spalle avrebbe un portiere ‘vero’ con cui giocarsi il posto. Poche controindicazioni, insomma, per un’operazione del genere.

E Borja? Altro classe ’85 (ma è nato a gennaio, e 34 anni li ha già compiuti), quest’anno ha giocato 38 partite (17 da titolare) con 1750 minuti giocati nelle varie competizioni. Nella seconda parte di stagione in nerazzurro non ha fatto malissimo, ma i suoi ritmi di gioco si sono un po’ compassati rispetto agli anni in viola. La qualità e il palleggio, però, non si perdono. La Fiorentina lì in mezzo deve ricostruire un po’ tutto, Montella può aver bisogno di un giocatore che funga da esempio per gli altri. Anche non giocandole per forza tutte o sempre dall’inizio. Borja può starci nella rosa viola? Può accettare un ruolo del genere? E soprattutto, può ancora dare il suo contributo a livello fisico e di intensità? Queste le domande principali, e i possibili contro dell’operazione. A livello puramente tecnico, poche discussioni.

DI CORSA… E a proposito di 2012-2013 (anche se arrivò a metà stagione, e fu ‘operativo’ dall’anno successivo), un altro che tornerebbe di corsa alla Fiorentina è Giuseppe Rossi. Trentadue anni, fermo da una stagione dopo lo svincolo con il Genoa, assicura di essere in forma e avere ancora voglia di divertirsi. Lui sì, che sarebbe un’incognita ancora maggiore a livello fisico. Specie dopo l’anno di inattività. Una suggestione soprattutto a livello sentimentale, e magari (chissà) un’inaspettata risorsa per la rosa di Montella. Sull’asse Italia-Stati Uniti, un’operazione che potrebbe andare anche oltre il campo. In caso di chiamata, la risposta sarebbe scontata.

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