Il centrocampista spagnolo tornato a Firenze l’estate scorsa ha raccontato il suo momento in maglia viola
Borja Valero a fanpage.it ha parlato della stagione della Fiorentina e anche del suo futuro. La famiglia ha già scelto se tornare a vivere in Spagna o se rimanere a Firenze.
Come va la sua seconda vita a Firenze?
“Sono molto contento di essere tornato a quella che è stata casa mia per diverso tempo. Avevo diverse offerte, e questa cosa mi ha fatto felice in un momento molto particolare come quello che stiamo vivendo. Ma quando è arrivata quella da Firenze non ho avuto dubbi e subito abbiamo deciso di tornare qui“.
La Fiorentina ha cambiato allenatore e vive molti alti e bassi: quale pensa possa essere il problema di questo mancanza di continuità, visto che sulla carta la squadra è molto buona?
“Purtroppo le cose non stanno andando nel modo sperato. Sul campo la squadra non dimostra quello che vale ‘sulla carta’ e quindi questo non conta. Non abbiamo avuto molto tempo di lavorare all’inizio dell’anno e anche con il cambio di allenatore la situazione, che porta nuove idee, si è verificato lo stesso. Dobbiamo e possiamo fare di più per una piazza come Firenze“.
Nel finale della scorsa stagione, Conte disse di lei: “Borja Valero è un esempio”. Qual è il suo bilancio sull’esperienza all’Inter?
“Il bilancio è assolutamente positivo. Dopo 5 anni a Firenze ho provato un’altra esperienza con un top club e devo dire che sono molto soddisfatto per quello che ho fatto, soprattutto per quello che è successo all’inizio dello scorso anno. Ero quasi ai margini e poi sono stato impiegato in molte partite importanti. È stato un grande orgoglio per me e mi ha fatto capire, ancora una volta, che lavorando bene si ottiene tutto“.
Come si rapporta Borja Valero con i giovani nello spogliatoio? C’è differenza dall’approccio che aveva la sua generazione con i più esperti oppure ci sono dei punti di contatto?
“Sicuramente c’è differenza rispetto a quando ero giovane io. Noi avevamo il terrore in alcuni momenti di relazionarci con i giocatori più esperti ma credo che il rispetto non manchi da parte dei giovani di oggi. Certo, io non ho mai detto ‘bro’ o ‘frate’ a nessuno ma non la vedo come una cosa negativa, sono soltanto cambiati i tempi”.
A Firenze è il “Sindaco”: quando smetterà, ha già deciso se rimarrà in Italia o tornerà in Spagna?
“Abbiamo già deciso e resteremo a Firenze a vivere. Non poteva essere altrimenti dopo tutti questi anni“.
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Redazione LaViola.it