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Borja Valero: “Forse non rifarei il calciatore. Procuratori parte cattiva del calcio”

Borja Valero

“Tanti sacrifici, mi è mancato qualche pezzettino di vita. Ho una bella vita, grazie al calcio. Ma forse avrei potuto averla anche senza fare il calciatore”

Doppio ex di Fiorentina e Inter, Borja Valero parla così all’edizione nazionale de La Repubblica: «La parte peggiore del calcio? Penso ad alcuni procuratori. Quando sei un ragazzino ti circondano di tante belle parole. Tu sei giovane, non ci capisci molto e ti affidi a loro. Qualcuno lo fa nel modo giusto ma qualcuno pensa solo a sé stesso e non pensa mai al giocatore. È la parte cattiva di quel mondo».

SACRIFICI. Come ha vissuto gli inizi, Borja Valero? «Facendo tantissimi sacrifici durante tutta la gioventù. È stata una crescita calcistica stressante. Il distacco dalle amicizie, la competizione interna per prenderti il posto da titolare. A dodici anni ti muovi come se fossi un professionista, senza esserlo però. Ho vissuto l’adolescenza in altro modo e mi è mancato qualche pezzettino di vita: le amicizie, i primi amori. Ma ho avuto la fortuna di arrivare e quando ho esordito con la maglia del Real, ho capito che si era chiuso un cerchio. Un’emozione unica».

‘FORSE NON LO RIFAREI’. Rifarebbe il calciatore? «Se ripenso a quel momento, sì. Impazzivo per il calcio. Forse però adesso non lo rifarei. Non so se merita. Ho una bella vita, grazie al calcio. Ma forse avrei potuto averla anche senza fare il calciatore. Ho avuto molti momenti che mi sono goduto. L’esordio col Real, quello con la nazionale spagnola. Il 4-2 alla Juventus con la Fiorentina. Ricordo i boati dello stadio agli ultimi due gol, sono sempre nella mia mente. Il calcio è molto più grande di quel che si vede in tv, però». Cioè? «Ci sono stati anche dei periodi brutti. Come le critiche, che un giocatore avverte sulla sua pelle. Dai tutto te stesso ma ti criticano. Non è facile».

FIORENTINA. «La squadra è praticamente la stessa della scorsa stagione ma con la consapevolezza in più di Vlahovic. Adesso Dusan sa gestire meglio i momenti. Italiano poi ha dato spunti precisi per cambiare la mentalità di tutti i suoi elementi. Ho parlato con alcuni miei amici dentro lo spogliatoio e sono tutti felici di come Italiano allena la squadra. È molto bravo ad avere l’attenzione di tutti e a non far calare mai l’intensità».

RINNOVO VLAHOVIC. «Per come è cresciuto, se lo merita. Sono arrivate grandi offerte ma lui è voluto rimanere. Un giocatore si chiede: il treno passerà un’altra volta oppure no? Sono sempre momenti difficili, che ti fanno stare anche male. Ha capito che qui poteva ancora crescere ed è rimasto».
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