Borja Valero, e il benvenuto al sud: vacanza romana per tutta la famiglia
C’era stato chi aveva proposto il lago di Como, chi Taormina con le bellezze della Sicilia orientale e chi si era fermato a Norcia e dintorni. Poi il quiz. «Iniziamo il viaggio. Destinazione sud. Dove andiamo?». Il toto-località è scattato in un attimo. I più attenti hanno capito subito che tra le mete toccate ci sarebbe stato Santa Severa, lungo l’Aurelia, una cinquantina di chilometri a nord della capitale. L’indizio giusto erano i tweet di Stefano Quartieri, uno dei proprietari del ristorante «L’isola dei pescatori» e apprezzatissimo chef, dove qualche tempo fa Borja si era lasciato immortalare in uno scatto fotografico con suo figlio poi pubblicato sul suo profilo Instagram.
La conferma poco dopo, giusto il tempo di percorrere gli oltre 250 chilometri che separano Firenze da Roma ed ecco che Borja ha postato una fotografia della basilica di Santa Maria in Trastevere, mentre Rocio ha fermato l’obiettivo su uno dei tanti vicoli del tredicesimo rione di Roma.I tifosi hanno subito commentato: c’è chi ha consigliato di fermarsi in qualche trattoria e di gustarsi i carciofi alla romana e chi invece si è sbilanciato ammettendo le bellezze della capitale sì, ma solo da turista.
Non è mancato il richiamo di qualche giallorosso simpatizzante di Montella e quello di un tifoso romanista emigrato in Venezuela che non è rimasto insensibile alle giocate dello spagnolo. Un tour per le bellezze della capitale, dunque, dopo che di recente Borja si era concesso qualche ora di svago in zone più vicine a Firenze.
Aveva cominciato con San Gimignano, un anno fa, per poi proseguire con Pisa e la sua torre pendente. Le zone intorno a Firenze, cartina alla mano, le ha visitate tutte. Anche i musei, come ha raccontato Eugenio Giani a margine della premiazione della 37esima Giornata Olimpica (Borja è stato premiato come atleta dell’anno), fanno parte dei suoi luoghi preferiti, il tutto sempre in compagnia della moglie, in dolce attesa (pare di una femminuccia) e del piccolo Alvaro. Ci sono sempre loro negli scatti mostrati sul web, magari insieme a qualche libro e qualche prelibatezza culinaria (non ultime le specialità giapponesi di cui lo spagnolo va matto).