Borja: “Rossi fortissimo. Lo scudetto? Per adesso…”
Lunga intervista a Borja Valero, che al quotidiano spagnolo Marca rivela sogni e ambizioni.
Nei giorni scorsi sei stato definito il secondo giocatore più costante della scorsa stagione, davanti a Pizarro e alle spalle di Totti…
Questo mi dice che stiamo facendo bene. Il calcio è uno sport di gruppo e sono sicuro che, senza la squadra, non avrei potuto raggiungere certi traguardi. È un onore giocare con Pizarro, è stato il mio punto di riferimento quando sono arrivato. È un giocatore straordinario che sa dettare i tempi di gioco. Per questo ha militato nei migliori club italiani vincendo tanto.
Se il Villarreal non fosse retrocesso, l’Italia non avrebbe scoperto Borja Valero
Vero, c’è sempre qualcosa di buono in tutto quello che accade. Con la retrocessione del Villarreal si è aperta una porta che mai avrei immaginato. Ogni giorno che passa sono sempre più felice della mia decisione.
Io l’Iniesta d’Italia?
No, Iniesta non può essere paragonato a nessun altro.
Solo due squadre (una inglese, una spagnola) la farebbero traballare di fronte ad una eventuale scelta futura. Quali?
Non posso dirlo, sono due sogni che cullo fin da quando sono piccolo, e se lo dico, non si realizzano. Io invece spero di poterli realizzare.
Quindi se arrivassero offerte dalla Juventus, dal Bayern Monaco o dal PSG non ci penseresti?
Onestamente sarebbe molto difficile farlo.
La Fiorentina può vincere lo Scudetto?
Siamo ancora un gradino sotto le favorite, ma abbiamo tanto entusiasmo e voglia di lottare. Dobbiamo continuare nel processo di crescita iniziato lo scorso anno.
Parlami di Rossi. Solo Ronaldo è tornato al successo dopo due gravissimi infortuni come quelli dell’italo-americano. È cosi forte mentalmente?
Fisicamente non ha ancora raggiunto il suo livello, ma ha dimostrato di essere psicologicamente fortissimo. La sua famiglia, i suoi compagni e la passione per il calcio lo hanno aiutato a tornare ad alti livelli. È sicuramente uno dei migliori attaccanti del mondo quando è al 100%. Ha grande qualità.
Come sta andando la stagione di Marcos Alonso?
Non è facile togliere il posto a Pasqual, ma piano piano sta trovando spazio. Sia lui che Joaquin ci hanno messo un po’ ad adattarsi al tipo di calcio italiano, ma li vedo già perfettamente integrati.
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Del Bosque è venuto a vederti da vicino?
No, non credo (ride, ndr).
Iniesta, Xavi, Busquets, Fabregas e Xabi Alonso sono inamovibili. La porta della nazionale per te è chiusa?
Sì, la Nazionale per me è un argomento chiuso. Ho capito che il CT ha il suo blocco di giocatori e non ha intenzioni di cambiarli. L’anno scorso ho giocato molto bene ed avrei potuto avere una possibilità, ma così non è stato.
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In Italia si parla tanto di “discriminazione territoriale”. Quale è la tua opinione?
Anche in Spagna esistono questi tipi di cori, sarebbe inconcepibile chiudere gli stati. Forse è un avvertimento, ma in realtà è sbagliato dare importante a cose che non lo meritano.
Dispiace insistere, ma non ci sono proprio possibilità di giocare il Mondiale in Brasile?
È molto, molto difficile, non sono stato convocato nemmeno per le amichevoli quando stavo giocando molto bene. Sarebbe stranissimo essere convocato per il Brasile.
Se mi manca il gol?
Io lavoro sempre per migliorare. Forse mi mancano i gol, sono d’accordo, ma ognuno ha le proprie caratteristiche e io sono felice delle mie.