Borja Valero non sembra essere più lo stesso giocatore che abbiamo imparato ad amare e ad apprezzare dal giorno del suo arrivo a Firenze. Il “sindaco” appare fuori condizione e come molti altri dei pilastri viola non riesce a cambiare marcia e a caricarsi sulle spalle la squadra. Certamente Borja Valero, come tutti i grandi giocatori, può avere un periodo di appannamento, ma rimane un giocatore di grosso calibro. Va detto però anche a sua discolpa che questo suo inizio così difficile può essere derivato dalle scelte di mister Sousa. In questa nuova posizione che ha ritagliato per lui l’allenatore, Borja sembra incontrare molte difficoltà rispetto al compito di mezz’ala che gli è più consono e che ha sempre interpretato in maniera impeccabile. Lo spagnolo infatti che sappiamo non essere di sicuro un centrocampista in grado di portare molti goal finalizzando l’azione non trova più la sua dimensione in queste nuove vesti in campo, spostato in avanti, non riuscendo a fare la differenza e a distribuire sul rettangolo verde i lampi di classe che lo contraddistinguono, ma collezionando prove incolori. Fa molta fatica da trequartista correndo spesso in modo sbagliato e non avendo il dinamismo per fare bene le due fasi. Anche per questo motivo la Fiorentina non avendo certamente un Ilicic e un Kalinic in stato di grazia come nel girone d’andata dello scorso anno, non riesce lassù a trovare le combinazioni giuste per far male. Nei piani di Sousa, Borja è sempre stato il così detto “ago della bilancia” per la manovra e per il gioco viola spostandosi da destra a sinistra, giocando tanti palloni, verticalizzando all’improvviso con imprevedibilità e correndo fino all’ultimo minuto dando sempre l’esempio ai compagni. Ecco che allora ci troviamo davanti ad un grosso dilemma: dove è finito il nostro “tuttocampista”, è tutta colpa della posizione in campo?
Detto questo, Borja vorrebbe prolungare, e ha anche dichiarato da poco tempo a questa parte che sarebbe un piacere per lui finire la sua carriera a Firenze. Borja Valero rappresenta ormai per Firenze l’attaccamento alla maglia, la passione, la bandiera ed è uno dei pochi giocatori moderni che mettono l’amore per i tifosi e la città oltre ogni cosa. E’ per questo che bisogna aspettarlo e lui saprà di nuovo ispirare la Fiorentina, (sperando nel frattempo che Paulo Sousa faccia un passo indietro e lo schieri di nuovo dove può fare realmente fare la differenza) facendo innamorare ancor di più il popolo viola del suo numero 20.
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Di
Gianmarco Romano